fermoposta.it → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
15 Gennaio 2018 ,

Miqrà ULTIMO PIANO SENZA ASCENSORE

19 gennaio 2018 - Autoproduzione

Opera di esordio per un trio Miqrà nato tra Siracusa e Catania e che fa capo al cantautore Giovanni Timpanaro, accanto a lui Mario Giuffrida che ha curato basso e batteria e Gaetano Santagati alle chitarre e alla lap steel, la produzione è di Carlo Barbagallo, il disco è stato registrato, dopo una lunga gestazione, nell'estate del 2017 presso lo studio Arsonica di Siracusa. Quel che salta subito all'orecchio appena metti su il cd è la voce di Timpanaro, dal timbro roco e profondo che rimanda innanzitutto a Tom Waits, una prima impressione che si rafforza man mano che la musica va avanti. Quello di Timpanaro è infatti un cantautorato dai colori scuri e dalle atmosfere notturne, anche i testi avvalorano questa impressione disegnando il ritratto di uomini poco a loro agio nel mondo, irrequieti e solitari. Versi come «barcollo ancora un po'», «ma io qui non so più stare», «essere stronzi a Natale, sedersi a terra col vestito buono», «so che è vuota senza te questa città» avvalorano questa tesi e dimostrano anche la buona capacità di scrittura di Timpanaro, a suo agio in un immaginario che si snoda fra bar, sigarette, bicchieri, letti disfatti e atmosfere notturne.

 

Interessanti gli arrangiamenti fra chitarre dilatate, suoni evocativi e riflessivi fra post rock e slow core che rendono godibili i brani anche indipendentemente dai testi. Fra i brani segnaliamo Ad Ogni Goccia, un bluesaccio sporco e maledetto alla Tom Waits, l'energico piglio rock di Camilla, lo spoken word alla Offlaga Disco Pax di Se c'è una cosa che mi manca di te fra i disagi del vivere e le pene d'amore di uno studente fuori sede. La Ribellione alla Statistica, profondamente nostalgica e dal sapore francese, ci ricorda il compianto Gian Maria Testa, mentre Fellini e Charlot è una «malinconica stupida e melensa canzone da bar», forse il testo migliore per la capacità con ogni frase di evocare e suggerire immagini e sensazioni che fra metafore e ossimori («conati di vomito e felicità») risultano particolarmente riuscite. Miqrà è senz'altro un nome da tenere d'occhio.

 

Ignazio Gulotta

Video

Inizio pagina