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26 Dicembre 2012

Not Ordinary Dead TUNING THE UNTUNABLE EP

2012 - Ninthwave Records

not ordinary deadMi sono ritrovata tra le mani questo CD e fin da subito, inserendolo nel lettore, sono stata catapultata indietro nel tempo, immersa fino al collo in piena liquidità new wave. Sinth pop elegante e ammaliante che sa coniugare melodia e futuribile neo romantico, attingendo sapientemente alla scuola di Gary Numan, Human League ed Ultravox/Visage collegati Midge Ure. Chitarra quasi assente e dispiego di sintetizzatore, tastiere e drum machine. Ritmi techno funk che ci riportano ad un robotismo e ad un’elettronica ancora non straniante e alienante ma giocosa e ammiccante. I colori fluorescenti, la teatralità arty dei video anni 80 che uccisero le star della radio. Un ponte ideale tra passato e futuro in cui la manipolazione è ancora completamente affidata all’estro e alla fantasia creativa del musicista. Un gioco ingenuo e sperimentale con la strumentazione che lascia prevalere l’armonia e la simmetria dei tempi.

 

Nulla di veramente nuovo s’intende ma nemmeno un’operazione nostalgica, semplicemente questo trio di giovanissimi che risponde ai nomi di Johnny Lubvic, Kamoto Sun e Pak T.2R.Icon si diverte a manipolare il suono e riesce a rendere fruibile e piacevole la propria ricerca creando coinvolgimento. La produzione sonora è curatissima e di qualità, le tempistiche e la fluidità ben armonizzate e l’uso della tecnologia non lascia prevaricare un eccesso di meticolosità e pianificazione quanto un istinto per l’assemblaggio estemporaneo votato al buon gusto e alla briosità. Ghostin this town vira sul minimal con cadenze dance, Killing Up the Dj è invece dilatata e liquida, con screziature metalliche e veramente riporta ai ritmi contagiosi dei N.O.I.A, Stupid Set, Hi-Fi Bros e Central Unit.

 

not ordinary deadDecisamente più ballabili e ammiccanti nella forma canzone Radio Doom e This Atomic Love anche se bisogna ammettere che i pur palesi rimandi ad un periodo musicale ben inquadrabile hanno sempre un sapore scanzonato e piacevole. Soprattutto il grande plauso è quello di conservare leggerezza e coinvolgimento con variabili fresche, coretti smaliziati e incursioni elettroniche mai eccessive. In questo gioco di intarsi dai colori sgargianti emerge soprattutto Something against me, vorace e scandita, giocata su cambi repentini e intrecci di voci, ci riconsegna quasi intatto l'entusiasmo del periodo post punk, la voglia di esplorare, la voglia di pensare ad aperture smisurate e variabili infinite. Ci riporta a tempi in cui le ombre della disillusione ancora non avevano oscurato le speranze e non avevano lambito con i loro sibilanti tentacoli il mondo musica. In quei tempi ormai lontani quest’ultimo era un mondo in cui quando entravi tutto il resto rimaneva fuori. Era un mondo sinonimo assoluto, e senza alcun compromesso, di evasione e sano divertimento.

 

Tracklist

1 – Ghost in this town

2 – Killing up the Dj

3 – Kinky eyes

4 – Radio doom

5 – This atomic love

6 – Something against me

Romina Baldoni

Video

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