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28 Dicembre 2016 ,

Stolen Apple TRENCHES

23 settembre 2016 - Rock Bottom Records/Audioglobe

Trenches” è l'album di debutto di una band fiorentina formata da Riccardo Dugini (voce e chitarre), Luca Petrarchi(voce, chitarre, mellotron, organo e synth), Massimiliano Zatini (voce, basso e armonica), Alessandro Pagani (voce, batteria, piano e percussioni), ma a dire il vero l'ascolto delle dodici tracce che compongono il lavoro denuncia chiaramente come i Nostri si siano fatti le ossa a lungo e abbiano assimilato la lezione dei maestri del rock, soprattutto a stelle e strisce. Ecco così sfornato un album che appare ben costruito, composto e suonato, senza quelle superficialità e improvvisazioni che spesso caratterizzano i debutti troppo precoci di molte band. Infatti se “Trenches” non è certo un album che ha dalla sua l'originalità, ma neanche la pretende, è però un disco dal sano e benvenuto tiro rock, decisamente piacevole da ascoltare, e scusate se questo vi sembra poco.

 

Gli Stolen Apple dedicano l'album al tema delle trincee («Trenches: trincee...la mente dell'uomo è in trincea, o le trincee sono nella nostra mente?» scrivono sul comunicato stampa)  viste anche come barriere che limitano e opprimono, e scelgono anche sul piano compositivo una strada eclettica, ricca di deviazioni che non li imprigioni all'interno di un unico stile, perché l'intento principale, peraltro riuscito, della band pare essere quello di creare belle canzoni intrise di anima rock. Ed ecco così scorrrere nei nostri orecchi la psichedelia ipnotica di Pavement, il rock'n'roll sfacciato e punk di Fallen Grace, la sporca Living on Saturday spruzzata di blues, la scura ballata desert Mystery Train, un po' Mark Lanegan; mentre Something in the Days è una ballata country venata di pop, More Skin intreccia pop e rock sulle tracce dichiarate dei Thin White Rope, Daydream è una ballata sognante alla Byrds e Sold Out un mantra ipnotico e orientaleggiante. Pochi dubbi, i ragazzi ci sanno fare e conoscono le regole per imbastire del buon rock'n'roll, moderno e non scontato.

Ignazio Gulotta

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