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28 Aprile 2012 ,

Davide Matrisciano Traffico di pulsazioni (9 modi di intendere il frastuono)

30 Aprile 2012 - Autoproduzione

# Consigliato da DISTORSIONI

“Traffico di pulsazioni (9 modi di intendere il frastuono)” è il disco di debutto di Davide Matrisciano, musicista campano classe 1985, polistrumentista che qui si cimenta con l'elettronica. L'artista ha una formazione eclettica e cita molti autori tra le proprie influenze, dalla classica al pop.  A dispetto del sottotitolo quello che ascoltiamo non è frastuono: è un’ elettronica ambient molto gradevole, in cui sprazzi di melodia si alternano a costruzioni sonore che raffigurano quei paesaggi che l'autore vuole descrivere coi suoni. Spesso le atmosfere cambiano all'interno dei brani, per esempio in Gente in piazza suoni metallici di stampo Japan si alternano a momenti rarefatti e passaggi più ritmati con percussioni in evidenza. Passeggio tra le luci psichedeliche, scelta come singolo apripista, ha suoni più aspri e fortemente sintetici, anche in questo caso ci sono molto cambi di ritmo e di atmosfera durante lo svolgimento del pezzo. Aria nuotatrice, che alterna sviluppi barocchi e funkeggianti, rimanda con la memoria alle colonne sonore degli action movie degli anni '80, ma per fortuna senza quell'ostinazione low-fi che caratterizza i giovani musicisti americani detti hypnagogic. Questi titoli o altri come Spire inermi o Incredibili visioni fanno pensare ad una passione di Davide Matrisciano per il prog italiano, influenza che si sente soprattutto in alcuni passaggi melodici molto ariosi. Anche Noia e affanno sarebbe una perfetta colonna sonora,  Dario Argento apprezzerebbe. I brani sono tutti piuttosto brevi, ma non danno la sensazione di esserlo, poiché sono molto vari durante il proprio svolgersi, con continue variazioni nell'arrangiamento. I brani conclusivi, Ho frenato la cascata e Corolle di grida sono i più riflessivi, quelli in cui suoni atmosferici di tastiere si accompagnano a percussioni sintetiche rarefatte. Bello il malinconico finale. Un disco consigliabile a chi ama l'elettronica non ballabile ma nemmeno troppo estrema nella sperimentazione o nel rumorismo, e magari ha apprezzato l'ultimo Mouse on Mars. 

 

 

Alfredo Sgarlato

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