Tante Anna/Edible Woman TAPE CRASH 14
Giunge così al numero 14 la collana intitolata “Tape Crash”, ideata da Vasco Viviani con il duplice scopo di rinverdire il glorioso supporto ormai “vintage” dell’audiocassetta e la formula, oggi caduta un po’ in disuso, dello “split”, cioè un prodotto che, a scopo promozionale, vede un artista o gruppo differente su ciascuna facciata (cosa che un tempo si faceva spesso, soprattutto nei 45 giri e, in particolar modo, in quelli destinati ai juke-box, alle radio o da allegarsi alle riviste).
Ma torniamo a noi: su “Tape Crash 14” troviamo sul Lato A quattro tracce dei Tante Anna, duo di recente formazione formato da Thomas Koppen e Alessandro Baronciani, entrambi già noti in diversi progetti precedenti, mentre in tempi recenti hanno pubblicato un 7 pollici con Havah per l’etichetta To Lose La Track (ed ecco che torna la formula dello split applicato al 45 giri, come dicevamo poco sopra). Gli Edible Woman, sul Lato A (no, non è un errore: sulla confezione ambedue i lati si chiamano A, per non fare torto a nessuno!), presenti con tre tracce, sono invece marchigiani e già autori di 6 album e di svariati progetti laterali.
Venendo alla musica: Santa Sole, dei Tante Anna, si apre subito nella miglior tradizione new-wave, con basso corposissimo, in primo piano, e ricami di chitarre taglienti; quella scuola che, ormai oltre 30 anni fa, era in mano ai Diaframma di "Siberia" e ai Litfiba dei tempi di "Eroe nel vento". Opinabile, forse, la scelta di effettare a tratti un po’ troppo la voce, ma lì è pura questione di gusto personale (e di fedeltà alle soluzioni più vintage). Se i Tante Anna risultano decisamente melodici, con gli Edible Woman tutto si fa più cattivo: ritmiche serrate, distorsione in aumento, per arrivare a un energico cocktail di post-rock, math-rock e sperimentazione di matrice post-punk, una sorta di Tuxedomoon che incontrano i Don Caballero, per un risultato quasi totalmente strumentale ma affascinante, avvincente e privo di cedimenti.
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