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24 Ottobre 2013 , ,

Mooth SLOW SUN

2013 - Martinè Records

moothStile irruento, chitarre aggressive e  cantato che spesso supera anche la rabbia del punk: non passano certo inosservati i Mooth, band con base a Pavia. L’attenzione alla composizione, l’equilibrio che non viene mai a mancare e le trame molto complesse sono di alto livello. Se c’è un lato debole in questo "Slow Sun” non è tanto da cercare nel genere e nei suoni, ma in una complicatezza degli intrecci quasi esasperata, che qualche volta genera pesantezza: il rischio è che l’ascoltatore esca da questa mezz’ora abbondante dell’album più esausto che soddisfatto. "Slow Sun” è il debutto di quattro ragazzi: Claudio Bigio e Cosimo Cinieri alle chitarre (quest’ultimo anche alla voce), al basso Andrea Rotilio e dietro ai tamburi Gabriele Calvi, che ha curato anche l’artwork, con esito  assolutamente positivo. Nonostante uno stile così eterogeneo e variegato, le influenze miscelate in questo album non sono così numerose come si potrebbe pensare: un sound tutt’altro che stratificato, un math rock essenziale ma efficace con sprazzi di noise e di sludge. Tuttavia questo approccio così grezzo al suono non deve ingannare circa l’attenzione dei Mooth alla composizione: ad essa è andata la cura più minuziosa, uno studio accurato, tanto che come già detto la complessità delle trame spesso diventa eccessiva, difficile da digerire. I cambi di ritmo di Debra De Santo Was A Heartbreaker aprono il disco in un’atmosfera pesante su cui si inseriscono al meglio le linee vocali. Le successive MDMA e Skeletons suonano ancora più crude, aggressive, ossessive. Bloodrop e Redcarpet On The Hillside sono l’esempio dell’esagerato avvitarsi di strutture e riff su se stessi in una sola canzone. Fletcher McGee conclude il lavoro con una notevole alternanza di momenti di calma apparente, esplosioni improvvise e ottimi esercizi stilistici. Un debutto di spessore dunque questo "Slow Sun”, che mette bene in luce le potenzialità della band nostrana, capace di un approccio feroce e un’attenzione scrupolosa alla scrittura, anche se il tutto è ancora da migliorare nell’amalgama e nello scorrere dei suoni.

 

Simone Pilotti

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