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30 Maggio 2015 ,

MVA SIX STORIES ABOUT AUTISM

2015 - Autoproduzione

MVA SIX STORIES ABOUT AUTISMProgetto estremamente interessante questo dei MVA (Meets Vision Art) che racchiude in sé una ricerca sonora da coniugare con altre forme d’arte inscindibili dal momento musicale: cinema, danza, teatro, light design e artwork in una sorta di “comune” artistica e composita. Per quello che riguarda strettamente il fattore musica ci troviamo davanti a un album essenzialmente di musica elettronica che al di là dello scopo teatral/cinematografico per il quale è stato concepito vive di vita propria suscitando più di un interesse. Una sorta di suite in sei movimenti, ognuno denominato Case History con la numerazione da 1 a 6 ognuno dei quali, dal più lungo al più breve è, a sua volta, una mini suite tanta è la variegatura sonora di ogni brano.

 

E se 1 inizia con un pianoforte bucolico per poi sfociare nel rumorismo più assoluto creato da effetti elettronici di sinth frementi e sibilanti, 2 è la sua prosecuzione disuguale che si trasforma in un funky robotico dal ritmo convulso con cassa in quattro, basso possente e atmosfera da discoteca cibernetica annullata da un finale elettronico più lento ed effettisticamente meditato. 3, forse il brano migliore dell’album, comincia anch’esso con rumori ed effetti subito doppiati da un pianoforte dissonante nella miglior tradizione di certa musica classica contemporanea che viene però presto travolto da un’ondata elettronica dall’incedere spazial stoner (vengono in mente i vecchi Hawkwind) che si apre a un solo di chitarra elettrica gemente e trascinante di grande suggestione. E non è finita: un violino inaspettato (Gaia D’Arrigo) riporta tutto nella tranquillità pacata di un finale vellutato tra piano elettrico e tocchi di glockenspiel di assoluta delizia. 4, è invece un brano molto suggestivo che flirta con l’ambient in diversi momenti dei suoi otto minuti alternati da altri addirittura orecchiabili e con ritmi percussivi da marcetta militare che si spengono nuovamente nella dolcezza di un violino più che seducente. 5, è un esperimento di musica concreta con le voci di una scolaresca che dialoga con le maestre fino a diventare un tutt’uno rumorista e cacofonico mentre la conclusiva 6 ritorna ai frammenti ambient di una lenta “ninna nanna” cibernetica e orecchiabile conclusa da una bella melodia di chitarra acustica e tastiere sognanti.

 

MVA è un progetto di Andrea Pilloni (sinths e drum programming) che ha scritto e prodotto l’album arrangiandolo insieme a Andrea Fusaro (piano, sinths, celesta, glockenspiel) coadiuvati da Ugo Poddighe e Marcello Ruggiu (batteria), Lorenzo Buffa (basso e contrabbasso), e Mattia Concas e Stefano Clerico (chitarre elettriche e acustiche). “SSAA”è un album composito di sperimentazione musicale che al primo distratto ascolto lascia un po’ perplessi mentre a un sentire ripetuto, approfondito e attento svela tutto il suo valore di grande fascinazione; a volte i Kraftwerk fanno capolino dietro l’angolo di un soffio di sinth così come elementi di musica concreta e classica contemporanea ombreggiano tra le trame più dissonanti. Un album non per tutti, ma per chi insegue le sensazioni e la magia di una musica ricercata e difficile figlia delle avanguardie più ostiche ma anche assolutamente affascinanti.

 

 

 

Maurizio Pupi Bracali

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