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28 Ottobre 2015 ,

Tales of Unexpected SCIAME DI VANESSE

27 giugno 2015 - Zimbalam

Tales of Unexpected SCIAME DI VANESSEFunky, post rock, alternative rock, grunge, indie rock, new progressive; questi sono i numerosi termini di riferimento citati nelle note di accompagnamento all’album “Sciame di vanesse” che preferiamo sintetizzare in uno solo: canzone d’autore, poiché infine di quello si tratta, della buona, in certi momenti ottima, canzone d’autore. Il disco dei quattro ragazzi milanesi (Arnaldo Mazzola, basso e voce, Alessio Ferrari, batteria, Giuseppe Mazzola, chitarra e Marco Rizzo, chitarra) è un concept album diviso nei quattro momenti del giorno (mattino, meriggio, sera, notte) più un intermezzo centrale che, legati insieme, contengono dieci valide canzoni di buona fattura supportate da testi non banali e particolari.

 

Le influenze delle musiche sopracitate, pur presenti, sono piuttosto velate mentre a dominare è un cantautorato moderno e interessante dove forse è la componente progressive più in evidenza come nello splendido e lungo finale chitarristico Hackettiano di Intermezzo, e nell’assolo centrale de L’uomo con le suole di vento. Tra i brani migliori 15 ottobre che apre l’album, La signora dei ragni con un bel riff indie rock, e la grintosa Mentre il corvo ride. Un esordio felice questo dei Tales of Unexpected (moniker rubato allo scrittore fantasy Roald Dahl) che fa ben sperare per altre prove future, anche se tra i rischi, ma facilmente evitabili, c’è quello che i testi di Arnaldo Mazzola, punto di forza e pur tra i migliori ascoltati ultimamente, si abbandonino a una ricercatezza intellettuale troppo affettata e preziosistica e che questa valida espressione di canzone d’autore italiana in caso di calo di ispirazione possa cadere pericolosamente dalla grinta incazzosa di Eddie Vedder al baratro del finto-rock di Ligabuiana fattura (Dalla terra ferma).

Maurizio Pupi Bracali

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