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25 Gennaio 2017 , ,

Trauma Forward SCARS

30 dicembre 2016 - L.M. European Music

Ingannevoli aperture su tela corvina; inquietanti lacerazioni che corrompono le nostre percezioni visive. Ciò che a prima vista può apparire un prato fiorito in realtà, dopo una minuziosa ispezione, si materializza nel motivo di una comune carta da pacchi. Una posticcia illusione, una prospettiva deformata elaborata da un dolore vissuto, da una profonda cicatrice, forse insanabile. Sono emanazioni suggestive quelle rilasciate dall'artwork di copertina di “Scars”, opera prima della formazione aretina dei Trauma Forward, una quanto mai eloquente introduzione ad un complesso e multicolore concept in cui dominano impulsi elettro, partiture rock ed atmosfere che profumano di celluloide. Concepito nel 2012 dal duo originario di Castiglion Fiorentino formato da Jacopo Bucciantini e Davide Lucioli, il progetto musicale è stato prodotto e mixato da Luca Masperone e Aaron Caldarella per LM European Music solamente sul finire del 2016; alla realizzazione dell'album hanno preso parte Francesco Zuppello e Michael De Palma.

 

Sono undici le tracce che circoscrivono l'immaginifico racconto, una serie di composizioni che tratteggiano un pout pourri sonoro dalle matrici disparate. Un disegno originale, arduamente riconducibile ad una etichettatura di genere definita, ma di indubbio interesse. Così se il prologo è affidato alle tessiture gotiche dell'organo di Into the Labyrinth -in quello che sembra essere un tributo ai soundtracks argentiani- e l'epilogo Woman With Parasol dissipa tipiche armonie orientali, nel bel mezzo di “Scars” è possibile rinvenire anche artefatte declamazioni di vocoder (Sometimes I Feel), incalzanti chitarre andaluse (Sense of Consciousness), retrospettivi 8 bit in salsa Cabaret Voltaire (A Rusty Piece of Mind), sospese trame ambient (Foggy Hills) ed incisi in odor black metal (Scars). In conclusione musicalmente parlando, come si suol dire, di tutto e di più in un debut album che si lascia ascoltare senza annoiare e nel quale è da apprezzare la caleidoscopica cicatrice che solca le rigorose velleità artistiche dei Trauma Forward. Un allettante esordio in attesa di comprendere cosa fare da grandi.

Alessandro Freschi

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