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6 Febbraio 2014 ,

Freak Opera RESTATE UMANI

2013 - Autoproduzione/Metaversus

Freak Opera RESTATE UMANIFreak Opera è una band napoletana che si richiama alla tradizione più alta del cantautorato italiano, i nomi che vengono in mente immediatamente sono quelli di De André, ormai nume tutelare del cantautorato italiano, cui rimanda la voce e lo stile del cantante Rocco Traisci, quello di Piero Ciampi, dal quale prendono la disarmata disperazione di chi si sente inadeguato al suo tempo (la bella e commovente Aspettando una Rosa), e quello di Tenco per l’atmosfera intima e malinconica di alcuni brani. Nelle loro dieci tracce storie private si intrecciano a temi sociali e a una critica anche feroce del mondo contemporaneo che acquista pregnanza e credibilità proprio perché non declamata, ma incisa nella vite e nelle storie raccontate. Molto belle ad esempio la ballata stile De André Morte Accidentale di un Ladro di Quartiere sulla tragica vicenda di Stefano Cucchi, e l’amara e dolente Pioggia d’Agosto sulla strage di Bologna «piove sulla città lacrime e sangue di una vedova, pioggia d’agosto sporca di viltà».

 

Nella loro musica la band napoletana si richiama alla tradizione melodica italiana, Modugno occhieggia qua e là, facendola incontrare con il cantautorato, ma anche con arrangiamenti che si richiamano ad altre tradizioni: ecco così la bossanova di Calmati Alessandra, la spruzzata punk di Insegnami a Ballare, il suono jazzato di Le Sere d’Inverno, il folk rock di Per Amore della Libertà. Altra caratteristica del disco è quella di aver lavorato per sottrazione, aver mirato all’essenziale, le dieci tracce sono tutte molte brevi, solo una supera i tre minuti, e questo rende più immediato ed efficace l’ascolto per un album che, ben suonato e arrangiato, ha però come proprio punto di forza la qualità dei testi. In definitiva un album che merita la nostra attenzione e una band che ha le potenzialità per aprirsi un suo spazio nel panorama della musica d’autore.

 

Ignazio Gulotta

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