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6 Novembre 2012

Borderline Symphony RAGAZZE CON PISTOLE

2012 - Autoproduzione/Resisto

Borderline Symphony RAGAZZE CON PISTOLEBorderline Symphony: con un nome così si potrebbe pensare ad un gruppo yankee da rock di frontiera  ma in realtà Los Lobos, Giant Sand e Calexico c'entrano poco anzi nulla con loro. Luca Pollioni, voce chitarra e tastiere e Filippo Argento, basso e tastiere, hanno fatto il loro illuminante incontro a vari concerti in quel di Zurigo ed a dispetto dei nomi sono rispettivamente un italo-svizzero ed uno svizzero. Amanti dei suoni e delle immagini dei sessanta e settanta hanno formato il loro duo nel 2006, influenzati anche da sonorità più moderne pur prediligendo l'uso di strumentazioni vintage. Nel loro archivio mellotron, woodwind, synth oltre che flauti retrò tanto per rendere l'idea.

 

Il suono del disco, concepito negli ultimi cinque anni,  a dispetto della solita autoproduzione non è propriamente lo-fi o per lo meno  non presenta  tutte quelle sonorità cupe che a volte si ascoltano in simili prodotti. I due hanno fatto proprio un bel lavoro a livello di produzione e registrazione ed il suono viene fuori pulito e ricco di dinamica, non compresso come certe tristi produzioni eighties italiane. Sergio Leone ed i suoi western sono omaggiati dall'opener Per qualche euro in più un bello strumentale stile Morricone/Wall of Voodoo del periodo Ridgway. Una bella partenza che promette bene. i Bordeline Symphony hanno ben altre frecce nel loro arco sia chiaro,  tipo una predilezione per la melodia davvero notevole e rara da ascoltare nei nostri paraggi.

 

La notte del dottor dolce vita è ancora un sentito omaggio ad un nostro maestro del cinema, un perfetto esempio di pop song irresistibile, con vigorosa stretta di mano a Bianconi ed ai Baustelle. Dal gusto dolce e squisito le caramelle post punk di Settimana snob, Non un agente e Bella per noi, Charlatans o Stone Roses, scegliete voi. Le brevi ed ironiche Meduse e Gioventù senza gioventù  farebbero un figurone in un qualsiasi disco degli Zen Circus mentre Terrorismo e Fiume d'oro hanno chitarre e basso rotolante eighties style, più New Order che Joy Division ad ogni buon conto. It's all about being in and stepping out è forse il brano più atipico del mazzo,  una cavalcata elettrica di otto e passa minuti, una lunga digressione quasi psichedelica utile per ricordarci la maestria tecnica dei due svizzeri, gran pezzo e momenti intensi. Disco irresistibile, finirete di ascoltarlo per poi correre di nuovo a premere il pulsante play. Impossibile non amarlo.

Ricardo Martillos

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