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9 Novembre 2014

Wet Floor PROFEZIA IN 12 PEZZI

2014 - Autoproduzione

Wet Floor PROFEZIA IN 12 PEZZI Luci e ombre in questo nuovo “Profezia in 12 pezzi” che arriva dopo due EP e il primo album autoprodotto “L’effetto del curaro” del power trio monzese Wet Floor; tra le luci un bel sound incazzoso, compatto e tagliente, testi piuttosto interessanti (Giallo- Nero) che costruiscono una sorta di concept album sociologico sulla società odierna, e un bassista, Luca Erba, che si fa notare per incisività e architetture sonore. Tra le ombre una non particolare originalità musicale, una produzione discreta ma che avrebbe dovuto conferire a questo tipo di musica una ben altra potenza di suono, che siamo certi che dal vivo possa essere dimostrata, e una conformità degli arrangiamenti poco fantasiosa. Svettano al meglio infatti i brani un po’ più articolati come l’ottima Sotto gli occhi di tutti che vede la presenza del violino di Francesca Pisanu e Non pensare a te che si muove tra un garage di maniera per declinare, nel finale, verso lidi più cantautorali. Senza nulla togliere ai bravi comprimari, (Marco Perego alla batteria), verrebbe da pensare che il futuro di Andrea Staglianò (voce, chitarra e testi) potrebbe essere questo: considerando che sul pavimento bagnato si può anche sdrucciolare, uno scivolone verso una deriva più da canzone d’autore moderna ed evoluta non ci starebbe male come dimostrano gli ottimi brani già citati più la bella Polaroid posta a chiusura dell’album.

Maurizio Pupi Bracali

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