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20 Marzo 2014 ,

DelaWater OPEN BOOK AT PAGE ELEVEN

2014 - Waiting For Months Records

delawaterVengono da Teramo i DelaWater, Paolo Marini (voce), Stefano Di Gregorio (batteria), Andrea Marramà (basso), Pierluigi Filipponi (chitarra), Serafino Bucciarelli (tastiere), già nel 2012 avevano pubblicato un ep, poco più breve di questo disco, che aveva ricevuto più di una critica positiva. Adesso con questo “Open Book At Page Eleven” sono attesi alla conferma sulla lunga durata. Intanto un plauso sia al titolo del disco che all’artwork che ben ci introduce a quel senso di incompiutezza, di ineffabile, di incerto che è un po’ la cifra stilistica della band, e forse di quest’epoca di poche sicurezza e di incerta precarietà. Sulla loro pagina facebook così si descrivono «Delawater dice e non dice, la parola si avvicina all'acqua ma non la tocca, la musica ammicca all'inglese ma non se ne vanta, il gruppo vive a Teramo ma non la frequenta assiduamente».

 

E come cura al travaglio del giorno, la musica dei teramani sposa un dream pop venato di psichedelia che funge da lenimento, da pianta dell’oblio; ci facciamo cullare dalle melodie, le chitarre sovente ci immergono in atmosfere alla Flaming Lips e il canto di Paolo Marini, assolutamente e volutamente imperfetto nel suo inglese, è trasognato e romantico quanto basta. Fra i brani, tutti comunque di buon livello, si fa preferire This Place Doesn’t Build Opinions nel quale sono bravi a tenere sotto controllo una tensione latente fra arpeggi di chitarra e svolazzi delle tastiere, fino alla breve esplosione finale, e qui forse Marini dà la miglior prova come cantante, variando tono e intensità in modo molto efficace e riuscito. Poi Lo-Fi Soldier in bilico fra i Sigur Ros e uno shoegaze catatonico e gli intrecci psichedelici di Is Running Fast This Car? Un buon disco di indie nostrano che, pur non privo di qualche difetto, dimostra che i DelaWater hanno qualità per intraprendere un loro cammino musicale personale, magari puntando maggiormente sulla dimensione psichedelica.

 

Ignazio Gulotta

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