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15 Novembre 2017 ,

Möbius Strip MÖBIUS STRIP

27 marzo 2017 - Musèa Parallèle

Una bella soddisfazione per il quartetto di giovani musicisti di Sora veder uscire il loro album di esordio per la prestigiosa etichetta francese Musea, ma una soddisfazione più che meritata vista l'ottima qualità di questo “Möbius Strip”. I Nostri, Lorenzo Cellupica, tastiere e anche autore di tutte le compsizioni, Nico Fabrizi, sax e flauto, Eros Capoccitti, basso, Davide Rufo, batteria, si inseriscono a pieno titolo nel jazz-rock versante prog, richiamandosi in particolare ai Soft Machine del dopo Wyatt e ai Nucleus di Ian Carr, e dimostrano una grande abilità tecnica e una giusta dose di creatività che rendono particolarmente godibili le cinque lunghe tracce che compogono il disco, una sesta supera invece di poco i due minuti, incentrati su un bellissimo e suggestivo piano solo, una pausa di intimo romanticismo.

 

Colpisce la maturità compositiva del quartetto, la freschezza gioiosa che fluisce da questa musica intensa e dalla fantasiosa vena creativa che inserisce il nome della band frusinate nella miglior tradizione della scena prog-jazz italiana, Perigeo, Arti e Mestieri, Picchio Dal Pozzo. I quasi 10 minuti dell'iniziale Bloo rimandano a dei Soft Machine più melodici, l'atmosfera iniziale è distesa e vagamente notturna dominata dal piano e dalle spazzole lievi della batteria per poi impennarsi grazie al sax e a un magnifico basso muscolare, non meno riusicti gli altri brani, fra richiami a Coltrane o alla scena di Canterbury, con una particolare menzione per la scintillante e brillantissima Andalusia dall'inevitabile sapore e passionalità ispanici e la complessa e affascinante title track, esemplare della bravura dei quattro musicisti e che meriterebbe di stare accanto, per ispirazione e riuscita, alla Fibonacci's Number degli If. Un esordio davvero rimarchevole, questo dei Möbius Strip.

 

Ignazio Gulotta

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