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2 Luglio 2012 ,

Lucy van Pelt L’INSTABILE

2012 - Autoproduzione

lucy vanpeltL'instabilità è da sempre sinonimo di sofferenza, dopotutto reattività è l'esatto contrario di stabilità, non solo nella vita, ma anche in chiave di violino. Non ci sono previsioni meteo per l'instabilità atmosferica del cuore, quindi perchè non scriverci su una manciata di belle canzoni? Questo è quello che hanno fatto i quattro perugini Lucy van Pelt (nome preso dal famoso personaggio dei fumetti Peanuts), dimostrando che in giro ci sono ancora artigiani sonori che scolpiscono note nello sterile panorama musicale, colpevole di aver fatto nascere orde di gruppi clone,  il più delle volte copie perfette di qualcosa che resterà inutile. Primo lavoro autoprodotto ricco di spunti molto interessanti, un elegante chiaroscuro di emozioni elettrificate che scivolano via come colori in un quadro tristemente poetico. Sonorità figlie del buon Rock indipendente italiano, magistralmente mixate e prodotte. 

 

L'invidia è la traccia che si prende la responsabilità di aprire questo lavoro e ci fa subito assaggiare che aria tira, incursioni di chitarre elettriche 90's e una voce godibile e per niente forzata; la successiva L'uomo italiano medio non ha senso è la mia preferita, un alternative Rock ben suonato dalle ottime potenzialità radiofoniche, un ritornello da cantare nelle domeniche di riflessione, passate a girare in macchina senza una destinazione precisa, il tutto arricchito da un basso che si sovrappone con melodie tremendamente efficaci ed il gioco è fatto. Ci sono anche momenti più intimi e acustici, che però portano fuori strada nell'ascolto come Tra l'oggi e il domani, sempre suggestiva ed elegante, ma meno personale dei brani più elettrici; i Lucy van Pelt rendono di più proprio in questi frangenti, la coesione e la famosa chimica tra componenti è la carta vincente dei quattro. Un disco d'esordio che merita tutta l'attenzione possibile, un concentrato di amicizia, professionalità e buon gusto; a metterci l'anima e il cuore ci sono musicisti dotati di tecnica e talento, un cantautorato sublime e perfetto da esporre nella vetrina musicale più bella del Rock indipendente umbro.

 

Luca Fiorucci

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