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19 Maggio 2018

Katres ARABA FENICE

23 febbraio 2018 - Giungla Dischi

Katres_Araba-Fenice_recensione_music-coast-to-coastConcept album sembra un'espressione desueta, da consegnare agli archivi del rock e non alla musica di oggi, che frammenta tutto in brani da dare in pasto ad iTunes. Eppure nella sua modernità (la produzione, l'approccio vocale) Katres - sta per Teresa Capuano, catanese da sempre napoletana - sviluppa un pensiero unico che si dipana attraverso la gran parte dei brani di "Araba Fenice", il suo secondo album del decennio (l'esordio era "Farfalla a valvole" del 2012).
Cosa accade nel disco prodotto egregiamente da Daniele Senigallia? C'è il lamento autobiografico, voce di un percorso di morte e rinascita, di quelli in cui ci si protegge dagli eventi (Ormai ho deciso), si annaspa nel caos interiore (Bla bla bla, con quel «fuori piove e non ho l'ombrello») ma si costruisce anche, rivisitando il passato con la giusta nostalgia mescolandolo al presente su cui si fonda il domani, come ben spiega Come un'ondapaziento e aspetto il mio momento»). Freme di un'inquietudine positiva questo disco. Chiunque potrà riconoscersi in questo pop dalle inflessioni romantiche che rimanda al lavoro di Meg, ma lo fa con una personalità ben precisa da riconoscere a questa cantautrice col passo dei Duemila. 

 

Ermanno Labianca

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