fermoposta.it → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
22 Gennaio 2013

Grenouille IL MONDO LIBERO

2012 - Milano sta bruciando records

grenouillemondoliberoNelle mie recensioni non amo sbilanciarmi, cerco sempre di essere più “tecnico” che sentimentale. Ma stavolta sento il bisogno di uscire dai miei personali schemi mentali e di lasciarmi andare un po’ di più: il disco dei Grenouille è tra i più belli che mi siano passati per le mani negli ultimi mesi. Ecco, l’ho fatto, mi sono sbilanciato. Ma del resto questi ragazzi se lo meritano. Una inaspettata intro sinfonica di pochi secondi cede in un attimo il passo ad un enorme, monumentale riff granitico in D.S.M., dal testo piccantemente anticlericale a tratti: l’energia iniziale si stempera in evoluzioni intelligenti tra momenti arpeggiati e tempi sapientemente spostati nei loro accenti.

 

Poveri suonatori è una rivisitazione di un testo di Enzo Jannacci che sembra più attuale che mai nel fotografare un mondo come quello dei talent-show di oggi, un mondo che forse, tra le spire nodose del music-business, è sempre stato lo stesso. Il rifiuto della commercializzazione e dello showbiz è veramente radicato nei Grenouille, che, qualora non si fosse capito, non si affidano soltanto alle parole di Jannacci ma anche al loro stesso testo intitolato esplicitamente Reality Show. Il brano che dà il titolo all’album sembra scappare per un attimo dalla saturazione delle tracce precedenti per lanciarsi in una cavalcata psichedelica che, nel cantato acuto, spezzato e spigoloso evoca immediatamente un nome su tutti: Jane’s Addiction. Lo spettro di Perry Farrell e la chitarra piena di Dave Navarro aleggiano un po’ su tutte le tracce dell’album, ma nella title-track l’influenza diventa decisamente esplicita.

 

E siccome i Jane’s Addiction erano dei tossicacci, giustamente la traccia successiva s’intitola La droga più pesante. Ma Marco Bugatti (voce, basso), Giuseppe Magnelli (chitarra) e Fabio Giussani (batteria) sono dei bravi ragazzi che non hanno mai fatto uso di eroina e giudicano la cocaina assai pericolosa, e così La droga più pesante, contrariamente a ogni aspettativa, è una canzone d’amore! Tutti i testi di Bugatti (principale compositore della band) sono azzeccati, ma questo e la successiva Il porno è la democrazia meritano un’attenzione particolare. Sulla linea di confine vi cullerà con i suoi particolari accenti sulle terzine dall’incedere goduriosissimo mentre Come una goccia d’acqua ha in sé persino qualcosa di beatlesiano. La psichedelia riaffiora, magica e avvolgente, in … è il nostro destino, un’altra delle tracce più riuscite, mentre l’album si chiude con la bizzarra La fine del mondo, un brano che si potrebbe definire strumentale se non fosse attraversato da una voce femminile tra il radiofonico e il telefonato.

 

Alberto Sgarlato

Video

Inizio pagina