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22 Ottobre 2012

Michele Maraglino I MEDIOCRI

2012 - La Fame Dischi

maraglino# Consigliato da DISTORSIONI

 

La mia attenzione sul cantautore tarantino Michele Maraglino all’inizio è stata galvanizzata proprio da Taranto, brano dedicato alla sua città natale, che ha preceduto il 23 Aprile 2012  l’uscita di questo primo lavoro, “I Mediocri”, nove brani per meno di mezz’ora. Maraglino è anche fondatore dell’etichetta, La Fame Dischi, per cui esce l’album. Taranto è a mio parere uno dei pezzi italiani più belli ascoltati negli ultimi tempi, lento, dolente nella sconsolata, essenziale performance vocale di Maraglino e nello scarno, ipnotico accompagnamento strumentale. Il cantautore riesce ad esprimere mirabilmente nel testo e nello spleen vocale il tormento senza fine di una vita grama, spesa nella città italiana forse più compromessa dal punto di vista ambientale: l’estrema attualità dell’argomento, una ferita aperta e difficilmente sanabile nel tacco dello stivale, è sublimata dal cantautore in un pathos esistenziale senza alcuna via d’uscita che procura un’acuta stretta al cuore. 

 

Dopo aver ascoltato questo brano e ricevuto “I Mediocri”, il cd che Michele tanto carinamente ha voluto inviarmi, il mio timore, sinceramente, era che il resto del lavoro non reggesse il picco ispirativo raggiunto in Taranto: ed invece ho dovuto ricredermi, perché episodi affascinanti come Vita mediocre, Tutto come prima, Vienimi a cercare  sono espressione matura e coerente di un’estetica ugualmente pessimista, di una cronica disillusione esistenziale, le stesse che permeano Taranto.  Anche l’Amore, nell’ottica lirica di Maraglino, non è fonte di felicità, bensì di tormento, di sommovimenti destabilizzanti del cuore (Vienimi a cercare, Pensavo di morire ma poi non è successo).  Un’oggettiva difficoltà del vivere nell’Italia del terzo millennio suggerisce a Maraglino Verranno a dirti che c’è un muro sopra, L’aperitivo sino ad una delle note più dolenti, la precarietà del lavoro e la fatuità di false prospettive ben stigmatizzate in Lavorare gratis.  Centratissimo il lavoro della band (Federici, Rotella, Zitoli e Miceli) e gli arrangiamenti, essenzialmente chitarristici (no keyboards), che danno un dignitosissimo corpo elettrico alle composizioni di Michele: niente assoli o virtuosismi, solo un’adesione cruda e secca agli umori espressi dai testi, davvero complimenti ragazzi! 

Pasquale Wally Boffoli

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