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2 Marzo 2018

Frank Get GRAY WOLF

25 novembre 2017 - TM Production

La settima traccia di “Gray Wolf”, l’album numero 14 di Frank Get, al secolo Franco Ghietti, triestino, cinquantaquattro anni, si apre sulle parole del mitico Howlin’ Wolf che parla di blues. Quindi Get e i suoi bravi collaboratori si producono in un pezzo irresistibile, Throwback Blues, che costringe l’ascoltatore a seguire il ritmo, agitando la testa e facendo schioccare le dita. È ciò che da sempre rende il blues un genere unico: Frank gli mette a disposizione i vari strumenti cordofoni – chitarre elettriche ed acustiche a 6 o a 12 corde, chitarra resofonica (dobro), arpa, mandolino etc. – ai quali si alterna con perizia e quella sua voce ruvida, a tratti un po’ dylaniana, che sa ben modulare.

 

Al maestro Ghietti, però, non basta fare soltanto un bel disco, fatto di dodici pezzi ben congegnati e ben suonati. Ci mette dentro un valore aggiunto, da bravo songwriter, trattando temi che pescano dalla storia del territorio nel quale egli è nato e vive: in The Outlaw Priest racconta la storia di un prete fuorilegge che, tra la fine dello scorso secolo e l’inizio di questo, diffondeva la parola di Dio con mezzi non certo pacifici; dedica la struggente ballad intitolata Nora alla moglie di James Joyce, lo scrittore irlandese che fu assai legato alla città di Trieste; rilegge a modo proprio, in The Cicada And The Ant, la celeberrima favola di Esopo, rivalutando la figura della festosa cicala abitualmente penalizzata nel confronto con l’operosa formica. Il “lupo grigio” si consuma con gradevolezza.

Nello Pappalardo

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