Stip' Ca Groove FLOW PROFILE

È uscito lo scorso 10 febbraio "Flow Profile", l'album d'esordio dei baresi Stip' Ca Groove (griffato dalla label pugliese Angapp Music), uno degli ultimi super-gruppi (ben 10 elementi) in circolazione. Un lavoro che fin dalle prime battute rivela la bontà di una "cantierizzazione" lunga più di due anni, tradotta nella cura certosina delle registrazioni. Sui groove funk di basso e batteria, gli SCG stendono il tappeto degli arrangiamenti di chitarra e tastiera fino ad arrivare all'ultimo gradino della torre, le travolgenti armonizzazioni della sezione di fiati (merce rarissima di questi tempi), che molto raccontano della cifra stilistica della band. Ma non è finita qui: altro tratto distintivo è l'impiego di ben tre voci, che arricchisce il sound degli Stip' Ca Groove di elementi provenienti da tutto il vastissimo planisfero della black music. 

Dall'hip hop al funk, dal soul al reggae, quel che vien fuori è un groove corposo e ben armonizzato: Terzo Tempo e il primo singolo Progressione, con la partecipazione di Roy Paci alla tromba, sono i pezzi che meglio descrivono il sound sui generis della band, spalmato su otto tracce, più due interludi. E se alla qualità delle armonie ci si aggiunge lo spessore dei testi (intelligente il mix tra MC in italiano e ritornelli in inglese), allora il cocktail è pronto per essere servito. Gli SCG (da ricordare la loro partecipazione al 1 maggio di Taranto nel 2014) saltano l'ostacolo della banalità che contraddistingue molte liriche "impegnate" grazie alla profonda contezza di quel che denunciano, raggiungendo picchi di scrittura notevoli (ottima impressione desta fin dal primo ascolto il tandem di canzoni Let It Blitz - A Mani Nude). In definitiva, si tratta di un lavoro che sintetizza gli ultimi 20 anni di musica "underground" pugliese, portando i suoni del Tacco dello Stivale allo stadio successivo. L'unico problema, d'ora in poi, sarà confermarsi.