fermoposta.it → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
3 Febbraio 2015 , ,

Feet Down Below FEET DOWN BELOW

2014 - Autoproduzione

Feet Down Below FEET DOWN BELOW L’aereo stilizzato, con una tecnica molto fumettistica, sulla copertina dei Feet Down Below, ci porta direttamente in America. La “botta” iniziale data dai curatissimi arrangiamenti, ricchi di fiati, di armonica a bocca e con un piano scintillante, della opener Change, ci fanno pensare che questa band non sia nata a Piacenza, ma a cavallo tra Calexico e Mexicali, negli USA più “sudati” e focosi. Stesse sensazioni che ritroviamo in Revolution, un rock’n’roll assolutamente “puro”, senza se e senza ma, come avrebbero voluto saperlo scrivere i Rolling Stones o Springsteen arrivati a un certo punto della loro carriera.

 

Le armonie vocali di Angel, costruita tutta su un bel giro di basso pieno di groove, sono forse l’unica concessione a qualcosa di più british, con lo spettro dei Beatles che aleggia e fa capolino da qualche parte, mentre il ficcante piano elettrico di All My Time, che emerge preponderante sul finale dopo essere stato punteggiato dalle chitarre lap steel che gli girano intorno per tutto il brano, ci fa pensare persino ai 10cc. C’è invece qualcosa del cantautorato folksy leggiadro e scanzonato di Donovan nella delicatissima Road to the Sky, dove comunque, nel ponte, i Beatles non mancano di palesare ancora una volta la loro presenza.

 

Insomma: un disco accattivante, trascinante, elegante e aggraziato. Ma soprattutto, in un’epoca caratterizzata da bands fin troppo “uguali a sé stesse”, dove la coerenza sfocia nella monotonia, finalmente un album con canzoni fortemente diverse una dall’altra, che ci fanno assaporare il folk e la psichedelia jingle-jungle, il blues più roots che ci sia (Loser è emblematica, in tal senso), il soul, il rock’n’roll, il country e il rhythm’n’blues… Brani che sicuramente hanno avuto una lunga gestazione, dal momento che la band è attiva dal 2008 ma giunge al proprio debutto soltanto oggi. Ma la bravura di un gruppo si vede anche dalla sua capacità di temporeggiare, di prendersi i suoi tempi, di lavorare senza fretta. E in questo caso, la pazienza e la ponderazione hanno dato i loro ottimi frutti.

 

Alberto Sgarlato

Audio

Video

Inizio pagina