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23 Aprile 2016 ,

Coma Berenices DELIGHT

19 aprile 2016 - Slow Down Records

Secondo la mitologia greca, quando il re Tolomeo andò in guerra, la moglie Berenice promise che, se suo marito fosse ritornato vivo, avrebbe sacrificato i suoi bellissimi capelli. Quella promessa mantenuta è raffigurata nella costellazione più caratteristica del cielo primaverile che prende il nome da quella leggenda: Coma Berenices. Ad essa si rifanno Antonella Bianco e Daniela Capalbo per la denominazione del progetto artistico che ha portato alla pubblicazione del primo EP, nel cui titolo “Delight” risuona la suggestione della poetica di Robert Herrick. L'album è costituito da cinque tracce interamente strumentali, tutte avvolte da una delicata trama elettro-acustica in cui si avverte una gamma di ispirazione dove si ritrova la propensione cinematica del post rock, una componente di spleen shoegaze e derive di folk che potrebbero appartenere al mood di Justin Vernon. Il risultato è un delicato viaggio dell'anima, fatto con i piedi per terra e la testa rivolta verso l'infinito a raccogliere le foglie invisibili cadute dal cielo stellato della vita, così come suggerisce la bella copertina disegnata da Andrea Moriello.

 

L'iniziale Take Care è giocata sull'armonia di due chitarre che si sovrappongono alla perfezione, così come il folk malinconico della successiva A Spring Blossom a cui si unisce il leggero drumming di Fabio Caliento a ricordare qualcosa dei Turin Brakes. Il reverbero a molla di Waves disegna una struttura circolare che cadenza momenti jazzy e sincopati con una psichedelia in chiave acustica evanescente e pulsante. L'arpeggio di Idiot fa risuonare accordi aperti lasciando immaginare distese infinite in cui correre all'impazzata, mentre la conclusiva The End ha un incedere più scuro ed introverso. “Delight” è un ottimo esordio che definisce l'immaginario musicale di Antonella e Daniela, attarversato da vibrazioni e potenzialità che trasmettono la sensazione di un futuro carico di buoni auspici. D'altronde, il viaggio è appena iniziato.  

 

Giuseppe Rapisarda

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