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22 Aprile 2015 , ,

Human Colonies CALVARY

2015 - Autoproduzione

Human Colonies CALVARYCalvary rappresenta a tutti gli effetti per gli Human Colonies l'opera prima discografica, nonché una ricercata messa a punto delle velleitarie quattro tracce del demo EP d'esordio autoprodotto esattamente un anno fa. Il quartetto fiorentino composto da Giuseppe Mazzoni (voce-chitarra), Sara Telesca (basso), Roman Dagner (chitarra) e Davide Hare (batteria) confeziona sette tracce che trovano ispirazione dalle distorte e penetranti atmosfere musicali tanto care al panorama alternative di inizio anni novanta e per certi versi a quelli del claustrofobico scenario post-punk di qualche anno prima. Infatti se la breve intro strumentale Hard on si snoda su arpeggi misurati dai tratti neo-psichedelici, la successiva Sunshine Jesus affonda prepotentemente i suoi colpi in convulse trame dal sapore shoegaze. Decisamente più di stampo dark wave appaiono gli ansiogeni riverberi di chitarra in Falling deeper, traccia caratterizzata dal logorante incedere di una geometrica linea di basso.

 

Cross è un interessante intermezzo dalle venature decisamente dream-pop in cui è apprezzabile la gracile timbrica di Mazzoni - normalmente relegata in secondo piano dagli incalzanti arrangiamenti - mentre in Exosphere sono le corde di chitarre e basso a riprendersi arrogantemente il centro della scena. Un secco e perentorio drumming conduce il serrato incedere del secondo episodio strumentale Boy anticipando Hey you , appassionante epilogo dalle dilatate intonazioni new wave. In “Calvary” emergono le valide intenzioni della proposta musicale degli Human Colonies, a conferma della buona impressione destata precedentemente dal demo d'esordio, sebbene si denoti ancora la mancanza di una identità risolutiva, naturale ed inevitabile carenza dovuta all'ancora verde età artistica ed anagrafica dei componenti. In attesa di successive e ardimentose prove vale comunque volgere l'attenzione su questo gruppo di ragazzi impegnati in un discorso musicale che non deve erroneamente passare per anacronistico o sorpassato, e che anzi può ritrovare linfa vitale da progetti come questo. Non facile, quantunque sia possibile.

 

Alessandro Freschi
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