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16 Febbraio 2013

Mai Personal Mood CACTUS

2012 - Forears/Audioglobe/The Orchard

mai-personal-mood-cactusUna via italiana al pop elettronico. In pochi ci hanno provato fino ad oggi. Il Battisti del periodo in coppia con Pasquale Panella, sgradito ai più. Negli anni 90 i Soerba, passati piuttosto inosservati. Attualmente abbiamo i bravi Atari, già recensiti in passato, e adesso incontriamo questi validi Mai Personal Mood, gruppo pugliese che dopo l'EP “L'Heure dEPart” del 2011 debutta con “Cactus” sulla lunga distanza. Dieci canzoni, non puramente elettroniche va detto, giacché le chitarre hanno il loro spazio, di quelle che entrano in testa già dopo un paio di ascolti. Ed è grosso merito trattandosi di musica pop, anche se non di quella sfacciatamente commerciale. Dice il gruppo per presentare il proprio lavoro: “il cactus cresce in un ambiente ostile, arido, sopravvive in condizioni difficili ed è protetto dalle sue spine”. Una chiara metafora della condizione del musicista che nella provincia italiana cerca di fare musica d'autore. Torniamo però al principale pregio del disco: la buona riuscita melodica. Canzoni come Boom Cornelius o Senza Costume, pulite nella scrittura e vagamente malinconiche sono di quelle che viene istintivo canticchiare mentre le ascolti, grazie a  ritornelli orecchiabili ma non banali.

 

Il disco non si può ridurre però al solo pop, per esempio l'iniziale Cactus si rifà agli stilemi della new wave, col suo basso profondo, e anche la già citata Boom Cornelius ha fraseggi di chitarra brillanti. Belle le tastiere retrò di Guadalupe, anche questa molto “catchy”, per dirla all'americana, o le chitarre sospese alla Jim O'Rourke di Paul (peccato però quel vocoder, non lo sopporto, eterna dannazione a chi l'ha inventato!), o quelle cristalline in Noi, di notte, gli errori. Coyote è più spiccatamente ballabile e inizialmente mi convince meno, ma nel corso del brano si sviluppano certi umori oscuri  interessanti. I testi sono dedicati all'eterna guerra tra i sessi e al gioco delle coppie. In breve, un disco molto piacevole, che non ha nulla da invidiare a produzioni di oltre manica. Molto fresco e non troppo omologabile al massa della musica nostrana. Mai Personal Mood sono: Francesco Allegro: voce, chitarre; Andrea Messina, synth, programmazione, chitarre; Matteo Conte, chitarre, synth; Michele Di Muro, basso; Cataldo Leo Batteria. 

Alfredo Sgarlato

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