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28 Febbraio 2013

La Vague CABARET ELECTRIC

2012 - MIA Records

la_vague_cabaret_electricChi fa da sé fa per tre! Questo detto fa al caso di La Vague, formazione composta attualmente dalla cantante Francesca Pirami e dal bassista Alessandro Corsi, che pubblica nel 2012 il secondo album "Cabaret Electric". Il duo fiorentino si presenta con un potenziale compositivo di notevole spessore, proponendo brani caratterizzati da particolari sonorità difficilmente catalogabili. Infatti, i due poliedrici musicisti danno colori e sfumature ad ogni loro brano con strumenti non convenzionali, come uno stomp box ricavato dalla cassa di una chitarra acustica, oppure una slide guitar a tre corde, e facendo scorrere le parole ricche di dinamica della vocalist su interessanti groove di basso e percussioni. Oltre all'uso di curiosi strumenti, un'altra loro peculiarità è la tendenza ad avere spesso sonorità lo-fi che si sposano perfettamente con i loro intenti compositivi; un ottimo esempio è Rooster Party, nel quale rumori, groove incalzanti di basso slap e il cantato grintoso si fondono in una particolare formula degna sicuramente di ascolto. L'imprevedibile duo esordisce con Straight Contrariwise, un originale blues che ci anticipa una caratteristica che incontreremo nella maggior parte dei brani di questo insolito album, ossia il particolare contrasto tra la voce ora melodica ora aggressiva della stravagante cantante ed il timbro tipicamente metallico del basso resofonico.

 

Da notare il particolare approccio di Corsi al suo strumento, libero da ogni limitazione legata a stereotipi: dal fraseggio chitarristico alle percussioni, il musicista fiorentino tira fuori suoni che cancellano i connotati della classica visione del basso. Importante anche l'attenzione che Francesca Pirami rivolge ai testi, ben ponderati nella loro struttura e nel loro significato, evitando argomenti di critica sociale, tanto affrontati in questo periodo. Il duo si libera anche della scelta di una sola lingua per le interpretazioni: infatti, diversi i brani in italiano, anche se meno rispetto a quelli in lingua inglese. Nella tracklist c’è anche Ballade, una canzone egregiamente interpretata in francese - una passione della nostra eclettica cantante - con  fisarmonica e contrabbasso suonati da Corsi. Tra i brani in lingua nostrana Solo guai è quello dove l'identità de La Vague emerge in maniera più esplicita e definita. Un altro brano che convoglia molte delle qualità e dei suoni del duo è Non c'è terra, nel quale rumori elettronici, gli accenti del basso e la stravagante interpretazione della vocalist creano una particolare armonia ricca di evanescenze. Una produzione dal singolare fascino, interessante e rara sia per i contenuti che per l'estetica. 

Salvo Coppola

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