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2 Aprile 2016 , , ,

The Chicken Queens BUZZ

22 febbraio 2016 - La Clinica Dischi

Un forte ronzio di api, ben giocato sulla spazialità stereo (ascoltatelo ad alto volume in cuffia e ve ne accorgerete) ci introduce a questo “Buzz”, album a tinte gialle e nere dei Chicken Queens. Appena le api volano via, schitarrate iniziali alla Pete Townsend e un ficcante tappeto di Hammond, ben punteggiato dal pianoforte, aprono le danze. Esplode un rock’n’roll scanzonato, che ha qualcosa di frivolo, di leggero, persino un po’ stralunato, sembra quasi di essere a cavallo tra le melodie di Suzi Quatro (artista ingiustamente un po’ dimenticata, ma che avrebbe meritato maggior gloria) e la colonna sonora del "Rocky Horror Picture Show".

Le nostre “Regine Galline” (che in realtà sono due maschietti, e più avanti nella recensione li conosceremo) si dichiarano fieramente, orgogliosamente, spavaldamente blues. E sì, in effetti, potremmo anche dire che una componente blues c’è, nel loro sound; ma siamo comunque lontani mille miglia, per esempio, dai virtuosismi di un Clapton, di uno Stevie Ray Vaughan, di un Joe Bonamassa; siamo lontani mille miglia dalle cupezze proto-hard di gruppi come Fuzzy Duck e Groundhogs; siamo lontani dalle divagazioni acide hendrixiane; siamo lontani dall’essenzialità scarna, sofferta, drammatica, di un John Lee Hooker; siamo anche lontani dalle atmosfere patinate e radiofoniche di certi blues degli Steely Dan o di Robert Cray. Questo, tanto per citare solo alcuni piccoli ma nobili esempi dei mille modi in cui può essere declinato il Sacro Verbo del blues.

 

 

Nei divertentissimi e trascinanti Chicken Queens, infatti, un robusto sentore di blues è solo un ingrediente di un monumentale e imprevedibile “pastiche” sonoro nel quale galleggiano pruriti adolescenziali alla “Grease”, capricci glam, l’irriverenza sfacciata e post-punk di gruppi come Madness o Bad Manners; nel breve ma bellissimo e incisivo solo di chitarra di Sweet Cold Bones troviamo persino ammiccamenti a certo rock’n’roll radiofonico americano di fine ’70, à la Boston, tanto per dire. Rollin’ and Tumblin’ è invece spiazzante nel suo essere due canzoni in una: parte come un rock’n’roll e si evolve in arpeggi tra hard-rock, bluegrass e southern quasi alla Dixie Dregs. Il tutto poi per ritornare nel territorio “glam-frivolo” (è detto come un complimento, sia chiaro) alla Suzi Quatro della successiva Holiday Blues.

Le “Chicken Queens”, come dicevamo, sono due giovani modenesi: Matteo Capirossi (cantante, chitarrista e autore dei pezzi) e Luca Sernesi (batteria e cori). In realtà in questo album troviamo molto di più: tastiere, fiati, archi… Ma le poche note a nostra disposizione ci rivelano soltanto che il basso è suonato da David Parmeggiani Rojo. Di più non ci è dato sapere. A parte quello, sono bravi. E tanto ci basta.

Alberto Sgarlato

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