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11 Ottobre 2016 , ,

Nic Gyalson ALLUVISION

20 maggio 2016 - TouchTime Records

Il debutto del ticinese Nic Gyalson, “Alluvision”, ha la sfrontatezza del pregio di una produzione sopraffina e di una presa sonora invidiabile ad ogni livello. La scelta dei suoni e la pulizia di ogni singolo dettaglio timbrico lo rende un gioiello in potenza e un piccolo frammento di gloria retorica dell’anonimato in 13 tracce. Alla costruzione dell’album ha contribuito in modo determinante, come afferma lo stesso Gyalson, Serena Maggini nella veste di producer e paroliera.
L’ascolto, e l’ascoltatore così affascinato da tale collettivo scalpello sonoro non insiste sul continuo esprimersi del giovane polistrumentista su frasi note e witz musicali che non solleticano più nessuno; anzi si indulge volentieri su un costrutto che fa del deja vu uno stile compositivo che mescola senza soluzione di continuità minimalismo electro, power pop a folate psycho-funk. Ascoltare Affordable per credere e per apprezzare. In un percorso fatto di asperità (Broken Awareness) e dolcezze da Wurlitzer (I Feel I’m Home), veniamo introdotti in un universo totalmente pop in cui la citazione è indistinguibile dal proferimento originale. Love Giver è  paradigma del ripiegamento del vecchio sul nuovo, la piacevolezza del già noto che tuttavia non riusciamo a collocare perché il suono è così carico di memorie che non riusciamo più a esercitarne alcuna. In questo il nostro Gyalson è maestro, nel mostrare nascondendo, nella sensazione di avere davanti una specie di Tom Smith di provincia che fa il verso ai Royksopp (Low Definition). E lo fa bene perché il nostro ha classe e lo sa. È per questa ragione che qualche volta eccede in confidenza con l’ascoltatore e i suoi mezzi tecnici gigioneggiando troppo davanti allo specchio, e piacendosi.
Forse abbiamo tra le mani la big next thing della musica pop di qualità o forse solo un cialtrone vestito a festa con una mano in tasca e l’altra a mimare l’affabulazione furba. Da questo ottimo lavoro certosino da copista medievale, e copista di talento va detto, non riusciamo ancora ad affermarlo con decisione.

Luca Gori

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