fermoposta.it → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
5 Settembre 2014 , ,

Nazario Di Liberto ALL WASTE TOWN

2014 - Irma Records

nazUna copertina dal design estremamente elegante, spoglio ma con gusto, semplice e lineare, ci introduce a questo album di Nazario Di Liberto. Vediamo raffigurato, sarebbe meglio dire tratteggiato, su uno spesso cartone scuro, un origami, cioè una di quelle sculture giapponesi che si fanno piegando la carta, che raffigura un cigno. Con grande sorpresa, poi, guardando nella busta che ospita il CD, troviamo in forma fisica proprio lo stesso origami, realizzato con un foglio bianco ricoperto di formule. Il brano di apertura, Proto_Tipo//3, si può quasi considerare uno strumentale, seppur arricchito con poche voci e trattate elettronicamente, ed è un perfetto compendio di che cosa si può fare con la sintesi: troviamo tutte le sfumature dei vari generi che l’hanno sperimentata, c’è il minimalismo ossessivo di Terry Riley e le durezze anni ’80 di Chris e Cosey, i sussurri di Virginia Astley e l’onirismo cosmico dei Tangerine Dream. Tutto cambia completamente con la successiva Proto_Tipo//4, che pur conservando un titolo quasi identico alla traccia precedente, rinuncia agli aspetti di sperimentazione e minimalismo appena ascoltati e approda verso la forma-canzone, con una melodia cantata (in italiano) che porta il tutto ad accavallarsi tra la new wave e l’electro-pop dei Subsonica (e il riferimento con la band torinese è dovuto proprio alle similitudini nel cantato). 

 

diliMa con Nazario Di Liberto, dovete abituarvi a sorprendervi: con Birds tutto si fa di nuovo più duro, le sonorità diventano quasi industrial (la vera industrial, non quelle devianze della techno che i giovanissimi di oggi pensano che sia industrial), qui si va verso gli In the Nursery e i Coil, bands che sapevano unire alle ‘cattiverie’ elettroniche una certa solennità. E, come in un flusso di coscienza joyciano, Birds sfocia in Tokio, brano di nuovo ad ampio respiro, aperto e corposo nelle sonorità quanto rarefatto nella struttura, quasi tra minimal e ambient. Concludendo: Nazario Di Liberto la storia della musica elettronica la conosce davvero bene e nelle nove tracce che costituiscono il suo album la esplora tutta, in profondità, miscela stili, correnti ed epoche, sfrutta al massimo le macchine di cui dispone, non rinuncia alla modernità e non vive nel passato, ammicca ma non cita e non copia. E il risultato alla fine mostra una forte personalità: è intenso, godibile, a tratti emozionante. Promosso a pieni voti. Unico, minimo, rimprovero: in una copia-promo del CD ci sarebbe piaciuto trovare qualche nota in più, dove è stato registrato e quando, con quali collaboratori se ci sono, dove è stato mixato, chi ha curato l’artwork. Qualche informazione utile, insomma. Non solo un origami.

 

Alberto Sgarlato

Video

Inizio pagina