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15 Luglio 2012

Elettrofandango ACHAB

2012 - Blinde Proteus

Elettrofandango  ACHAB 2012 Blinde ProteusI cani che abbaiano in lontananza nell'intro, anzi AntrodiAchab promettono angoscia e stimolazioni uditive notevoli, poi confermate dal resto del disco. Basandosi su tematiche di base post-punk, termine forse qui un pochino stretto, gli Elettrofandango inquietano ed ammaliano in questo loro ep "Achab", dal nome della celebre figura del romanzo di Melville, Moby Dick, ma pure del re biblico sbranato dai cani un volta colpito a morte. Simona Gretchen, la bravissima cantautrice faentina, di cui spesso abbiamo narrato le gesta in queste pagine, ha avuto davvero un gran fiuto, senza doppi sensi stavolta, visto parlavamo di quadrupedi, a riservare agli Elettrofandango il ruolo di opener della sua neonata etichetta Blinde Proteus. 

 

Echi di stoner, immancabile il richiamo ai Kyuss ma pure a certe cose dei Mudhoney, sentire al proposito la title track Achab, o l'incalzante Nessuno che segue con quell'ossessivo e disperato grido 'ti vorrei come il mare libero' ripetuto all'infinito. Di grande impatto Denti: per rendere l'idea è come se i Blue Cheer di "Vincebus Eruptum" avessero cantato in italiano, il brano migliore dell'intera raccolta a mio modesto parere. Polare allenta la tensione e ci fa finalmente prendere respiro dopo un inizio serratissimo, Relictual è uno strumentale stile "Underground", il film, mentre la finale Vertigo ci assale nuovamente con bordate post-core e chitarre ululanti, e ci ributta idealmente a mare con tutte le nostre angosce ed inquietudini riportandoci all'inizio come in un immaginifico loop.

 

Dopo l'esordio di "In quanto peccato" una notevole riconferma per gli Elettrofandango - peccato sia solo un mini album sottolineo - che con questa loro prova ci vogliono ricordare che in Veneto, e proprio a Treviso,  non esiste solo Il Teatro Degli Orrori, gruppo che non a caso i nostri hanno accompagnato in tour nel biennio 2009-2010. Difficile trovare qualcosa di simile o migliore di loro nell'attuale panorama nostrano, mi vengono in mente con le stesse coordinate The Death of Anna Karina ma qui forse andiamo oltre. Un cenno doveroso alla line-up che comprende: Giovanni Battista voce e synth, Marco Giusto e Nicolò Mazzoletto alle chitarre, Stefano Scattolin al basso, Francesco Montagner alla batteria, oltre a Alberto Boem che si occupa dei live media videoproiettati. Un brava ancora a Simona Gretchen, molto curato anche l'artwork del disco, opera di Eeaviac, con l'augurio che tutte le prossime uscite del catalogo della sua Blinde Proteus siano dello stesso livello ed intensità di questo disturbante e catartico "Achab"

Ricardo Martillos

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