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30 Giugno 2023

Bent Trees Society Bent Trees Society

2023 - Autoproduzione

Pensate a certi alberi, pensate alla loro secolare sopportazione. Se non ci pensate voi saranno i Bent Trees Society a raccontarvi un po' di un paesaggio piegato che però non si spezza mai. Parliamo di una band che nel suo nome porta l'immagine forte di certe situazioni umane e con il suo album omonimo “Bent Trees Society”, la metafora degli alberi che si piegano ma non si spezzano è ampiamente raccontata in musica. "Non avremmo mai potuto incidere un album se non avessimo avuto una storia da raccontare",  ci dicono. Ed è proprio vero. Con i loro brani in inglese, questi ragazzi sardi ci portano in un mondo di verità, tradizioni e poesia. Rock e grunge, vicinanza e critica, ecco come ci viene da riassumere in poche righe quest'album autoprodotto che porta l'ascoltatore alla conoscenza di più personaggi, tutti impegnati a vivere una vita non semplice, a volte distorta dai contesti.  Un vero concept-album dove incontrerete tutti, persino la prostituta che non si arrende e va avanti fino ad arrivare a parole di verità, la verità del disagio di vivere in certi piccoli borghi. Non si fanno sconti.  Pensiamo ancora a quegli alberi di leccio, subiscono il vento, ma restano lì. È palese che ci troviamo davanti ad una duplice lettura: sopportazione passiva o forza inaudita? Pensiamo a chi resiste e pensiamo a quanto è importante che la tradizione non resti nel silenzio: molto del tessuto di questo album è legato e ispirato ai personaggi che il poeta Frantziscu Masala aveva raccontato nelle sue poesie. Non mancherà il pazzo, non mancherà il chiedersi il perché il pazzo sia diventato pazzo. Una cosa è certa, i protagonisti della storia che la band ha voluto cantarci sono gli emarginati, quelli che in qualche modo, per scelta o meno, si sono ritrovati in trappola. I Bent Trees Society con il loro lavoro "Bent Trees Society" raccontano uno spaccato da amare ed odiare allo stesso tempo. Provateci voi a vivere in un borgo dove non c'è il medico, il farmacista, un negozio di alimentari decente. Ma provateci voi a scappare via e a restare comunque voi stessi, privandovi di certi sapori e certi suoni. E infine, un finale aperto, una speranza, una visione verso il futuro. Come ci si sente quando siamo costretti ad assumere posizioni innaturali? Come ci si sente in un luogo che può piegare la nostra condizione?

Voto: 7/10
Stefania Courson

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