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25 Aprile 2012

TORINO JAZZ FESTIVAL Torino Jazz Festival 27 aprile - 1° maggio, Torino


Torino Jazz Festival 2012Annunciato con una affollata conferenza stampa il 27 marzo scorso, il Torino Jazz Festival - TJF (27 aprile – 1° maggio 2012), organizzato dal Comune di Torino, è un progetto della Fondazione per le Attività Musicali che ambisce a rinnovare le migliori stagioni che il jazz ha vissuto a Torino, specie negli anni 90, scommettendo sulla dichiarata gratuità dei concerti e su una (auspicata) massiccia risposta turistica all'evento. La direzione artistica è stata affidata dall'Assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe a Dario Salvatori (presentatore RAI, musicologo di ampie vedute, già protegé di Renzo Arbore) che ha disegnato un quadro multiforme, in grado di soddisfare un pubblico "tuttigusti", arricchito dalla sezione "Fringe Festival" (coordinata da Furio di Castri), su cui torneremo a rassegna conclusa. Non mancano gli appuntamenti collaterali, al Circolo dei Lettori e al Cinema Massimo (sala 3).

 

L'organizzazione logistica del TJF ha fissato due location, quali spazi pubblici per ospitare i concerti di maggior richiamo, in Piazza Castello e Piazzale Valdo Fusi, presso la sede del Jazz Club Torino (qui il curatore dei concerti è Fulvio Albano); originale la proposta di mutare la toponomastica cittadina, con l'attribuzione ad alcuni grandi nomi del jazz di vie e piazze del centro storico. Diremo subito che il periodo scelto per il TJF si colloca tra due importanti festival primaverili (l'importante rassegna di Bergamo e VicenzaJazz) e non ha così potuto utilmente intercettare artisti o band già in tournée, in grado di costruire un "progetto" su cui poggiare le scelte e le tematiche legate ad alcuni filoni in grado di stimolare gli appassionati più esigenti.

 

Ahmad Jamal TORINO JAZZ FESTIVAL 2012Dario Salvatori ha sottolineato che il jazz è diventato ormai per sua natura un "meticciato" di suoni, nel cui recinto è possibile collocare linguaggi diversi, dallo swing al mainstream, ai ritmi fusion: in quest'ottica si colloca l'esibizione della cantante pop - R&B Dionne Warwick (sabato 28 aprile, in Piazza Castello, ore 21) accompagnata dalla "Torino Jazz Orchestra" (con fiati, ritmica e sezione d'archi), sotto la direzione della pianista Kathy Rubbicco.

 

Le occasioni "jazz" offerte dalla rassegna sono di buon livello: in apertura del TJF (venerdì 27 aprile, ore 18, Piazzale Valdo Fusi) il quintetto Buena Vista Italian Jazz, che raccoglie cinque dei maggiori artisti del jazz "tricolore" i quali hanno scritto pagine importanti dagli anni 50 ad oggi: Dino Piana (trombone), Renato Sellani (piano), Franco Cerri (chitarra), Luciano Milanese (basso) e Gianni Cazzola (batteria). A parte il lodevole sforzo di Salvatori & C., non riusciamo a cogliere quelle "chicche" che gli appassionati di jazz si attendevano, eccezion fatta per il grande pianista Ahmad Jamal in quartetto (con il fedele James Cammack al basso e l'esperto drummer Herlin Riley), con l'innesto recente del percussionista Manolo Badrena (già alla corte di Joe Zawinul); Jamal si esibirà sabato 28 aprile, alle 18, in Piazzale Valdo Fusi (non sappiamo ancora in quale contesto logistico; avremmo preferito una sala da concerto).

 

Completano il cartellone jazz, due occasioni orchestrali. La prima, vede protagonista il britannico Ray Gelato & His Giants Orchestra (domenica 29 aprile, ore 18 in Piazzale Valdo Fusi) e una prestigiosa big band che rende omaggio a Lionel Hampton "Hamp the Champ" (lunedì 30 aprile, ore 18, Piazzale Valdo Fusi) e che comprende eccellenti solisti, tra gli altri, il vibrafonista Jason Marsalis (fratello di Wynton), il trombonista Robin Eubanks, il crooner Kevin Mahogany, Jesse Davis e Pee Wee Ellis (sax). La terza puntata propriamente jazz (con uno sguardo alla migliore avanguardia) è in programma lunedì 30 maggio, (alle 21 in Piazza Castello) con il trio di Carla Bley (pianoforte), con Steve Swallow (basso) e Andy Sheppard (sax tenore), accompagnato dalla Turin Project Big Band (formata per l'occasione).

 

Il filone più propriamente fusion (o jazz-rock) è degnamente rappresentato da due formazioni che offrono linguaggi diversi (e con alle spalle storie diverse). E' il caso del gruppo Yellowjackets (venerdì 27 aprile, ore 21 in Piazza Castello), autentici capiscuola del genere fusion: con Russel Ferrante (piano e tastiere), Bob Franceschini (sax), Felix Pastorius (al basso, in luogo di Jimmy Haslip; Felix è il figlio del grande Jaco Pastorius) e Will Kennedy (drums); il quartetto storico che si esibisce a Torino è purtroppo privo di uno dei suoi fondatori, il sassofonista Bob Mintzer (impegnato negli Usa per obblighi didattici già programmati). Infine, è il gruppo del batterista Billy Cobham (domenica 29, ore 21 in Piazza Castello) a far gioire gli accaniti drummers piemontesi: l'artista panamense ha già percorso molte strade accanto ad artisti illustri (da Miles Davis a Horace Silver, da John McLaughlin a George Benson), per consolidare una propria personale lettura della batteria in contesti extra-jazz (rock e funky), senza disdegnare la didattica. Un festival jazz, quindi, che offre in gratuità momenti che possono certamente riaprire pagine nuove e un rinnovato entusiasmo per gli appassionati torinesi (e non solo).

 

Luciano Viotto
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