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12 Agosto 2015

Locus Festival: Lamb Locus Festival: Lamb 8 Agosto 2015, Locorotondo (Bari), Piazza Aldo Moro


lambApproda in Puglia, e più precisamente nella pittoresca Locorotondo, l’astronave Lamb in occasione della promozione estiva del loro sesto album “Backspace Unwind”, uscito lo scorso ottobre. In occasione del noto Locus Festival abbiamo avuto l’occasione di assistere, in maniera assolutamente gratuita, allo show del duo di Manchester, di solito accorciato in occasione dei festival, ma fortunatamente integrale in occasione della data di sabato 8 agosto, molto probabilmente grazie al fatto che la piazza in cui si sono esibiti era davvero gremita di gente e forse c’era bisogno di ancora più spazio per permettere a tutti i partecipanti di assistere in maniera appropriata allo show di questa quasi-ventennale band. Pur essendo la musica dei Lamb sempre molto delicata e raffinata, abbiamo assistito ad un concerto energico con un Andrew Barlow vero mattatore del palco e una Louise Rhodes sempre angelica e “forever young” nonostante i 51 anni d’età. Il duo è stato accompagnato, come dai suoi esordi, dal terzo componente semi-ufficiale Jon Thorne, bassista e contrabbassista virtuoso che ha accompagnato i suoni elettronici del duo, dando un feeling più jazz nei momenti meno elettronici e meno dancefloor-oriented.

 

LAMB 1La scaletta del concerto è stata per metà basata sull’ultimo album “Backspace Unwind” di cui hanno eseguito i singoli In Binary e We Fall In Love, la title-track Backspace Unwind e altre album-track quali As Satellites Go By (eseguita in versione acustica: piano, contrabbasso e voce), la suadente What Makes Us Human, Nobody Else (in classico stile trip-hop) e Seven Sails, che chiude la prima parte dello show. Ovviamente non sono mancati i classici anni ’90: God Bless (“the fist song we ever wrote” a detta della Rhodes), la hit Gorecki e l’ipnotica Transfatty Acid dal primo album di diciannove anni fa (Transfatty è stata eseguita nella versione 2014, più moderna, estesa a dieci minuti e con una base ritmica che LAMB 2ricordava Barrel of a Gun dei Depeche Mode, che ha chiuso in grande stile il concerto), B-Line, dal secondo album, è stata eseguita nella nuova versione 2014, mentre Little Things (sempre da “Fear of Fours”) è stata eseguita in versione fedele all’originale. Dal terzo album vengono eseguite la classica Gabriel, dopo un “happy birthday” dedicato al fidanzato della Rhodes, Gabriele, e What Sound (che ha aperto i bis) viene eseguita con Barlow alla batteria acustica, Thorne alla chitarra elettrica e la Rhodes alla voce e ai timpani (nel finale) in una versione potentissima e decisamente migliorata rispetto alla versione originale, di per sè già bella.

 

Il duo ha deciso in questo tour di non eseguire alcun brano dall’album di successo (ma che li portò allo split) “Between Darkness and Wonder”, ma suona le bellissime Butterfly Effect e Strong The Root (con Barlow alle percussioni) dal precedente album, intitolato semplicemente “5”, che già anticipava la svolta elettronica del duo di Manchester, completatasi con l’ultimo album e con questo tour che ci regala una rinnovata versione dei LAMB 3Lamb, più fresca dell’ormai datata versione 1.0 (1996-2004). Degni di nota lo show luci e il suono pressoché perfetto, dovuti rispettivamente al datore luci e al sound engineer della band, intento a “dubbare” voci e strumenti durante lo show del trio, anche se in diversi momenti si è materializzata la sensazione che un buon 50% di ciò che ascoltavamo (dai backing vocals della Rhodes a moltissimi suoni) fosse su base pre-registrata. Una nota di merito va senz’altro agli organizzatori del Locus per aver “regalato” (a costo zero) un concerto di questo calibro al pubblico pugliese e ai tanti turisti accorsi da ogni dove per l’unica data estiva italiana di questa fantastica band del passato, ma che ha ancora tanto da dire. 

 

Diego Loporcaro

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