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7 Maggio 2016 , ,

Groezrock Festival Groezrock 29-30 Aprile 2016, Belgio, Meerhout


Groezrock_Add_29_BandsIN VIAGGIO CON TAKE THE SIXTY BUS 

 

Partiamo io  (Press and Photo) e la mia amica Enza Fersini (Press) per il 25° Groezrock Festival unendoci al Take-the Sixty-bus, l’iniziativa di Alberto e Aimone, due giovani fans bergamaschi dei Rancid. Seguiamo inizialmente l’evento che impazza su Facebook e infine decidiamo di iscriverci. La loro idea di raggiungere la venue del concerto con un bus, in pieno stile Sixty, impazza sul web e il pullmino di nove posti preventivato per la partenza si trasforma ben presto in un bus da 50 posti. Così il 28 sera, come da programma, ci ritroviamo per la partenza all’Edonè di Bergamo. Ci presentiamo ai partecipanti che arrivano alla spicciolata ed attendiamo la partenza consumando il “Punk Rock Menue”.

take the sixty bus 1Il bicchiere della staffa e poi pronti alla partenza! Dopo il carico di zaini, tende, cibo e ben 52 casse di birra, i 60 punks italiani provenienti da mezza Italia partono per Meerhout, Belgio. A bordo tre sole presenze femminili: Linda, Camilla e Valentina. Enza ed io seguiamo il bus a stretta distanza su un 9 posti guidato da Arianna in alternanza con Alessandra; sul mini van anche Aimone, Pietro e Kana, nostri compagni di viaggio e nuovi amici, tutti parte dell’organizzazione di Take-the Sixty-bus.

take the sixty 3Il viaggio dura circa 18 ore anziché le 11 previste: la troppa birra a bordo da smaltire ad ogni piazzola di sosta lungo i mille chilometri di percorso, le ripetute soste per colazioni e spuntini salati nelle aree attrezzate e il riposo obbligatorio dei conducenti allungano il viaggio di molte ore… ed è subito gita scolastica! Nascono amicizie, amori, collaborazioni. Le persone si divertono e l’eccessivo ritardo diventa motivo di ilarità. Bravi gli organizzatori, complimenti, esperienza da ripetere. Assolutamente consigliata! 

 

 

Venerdì 29 Aprile - Bands: Hellions, The Aggrolites, Coma Commander, The Dirty Nil, Less Than JakeFour Year Strong, Blessthefal, Off The Cross, Muncie GirlsWalls of Jerico, Hatebreed, Terror, Rancid.

 

Arriviamo a Meerhout alle 15:40 non appena  Matthew Gravolin degli australiani Hellions mette un dito sulla chitarra dall’Impericon Stage dando il via al Festival con un sound camping 1hardcore molto potente. L’atmosfera è quella giusta, un bel tiro. Li ascolto mentre scarico il bagaglio tra pioggia e fango. Contemporaneamente dal palco grandissimo del Monster Energy arrivano i suoni di tutt’altro genere: lo sporco reggae degli statunitensi The Aggrolites. Riesco a raggiungerli a vista. Il pubblico si accalca e inizia a ballare. Scendiamo dal van e di corsa, ansiose di raggiungere la venue, Enza ed io saltiamo in perfetto stile italico poco garbato la fila del pubblico (Sorry! Ma non c’è una fila differenziata per la Press!), ci registriamo e finalmente arriviamo: “Welcome to Groezrock” è la scritta che ci accoglie all’ingresso.

camping4Fango scivoloso e melma ovunque ma gli stages sono coperti da coloratissimi tendoni, sembra un Luna Punk: quattro i palchi per i live (Monster Energy, Impericon, Back to Basics, Watch Out), uno per l’After Party e uno spazio American Socks Stage per i set acustici. 58 bands in cartellone provenienti da ogni angolo del pianeta, stands gastronomici per ogni palato, merchandising di ogni band, vinili, magliette, abiti e persino cazzi di plastica (?). Il pubblico è allegro, scanzonato ma rispettoso…eccoci ad uno degli eventi più belli e grandi d’Europa, il Groezrock!

 

Gli stages funzionano a due a due: le band si susseguono in contemporanea tra i primi due, Monster Energy e Impericon, in alternanza con i secondi due, Back to Basics e Watch Out. I primi due palchi sono distanti circa trecento metri l’uno dall’altro, un bel less than jake 1problema per i fotografi; quindi siamo obbligati a fare una selezione per il reportage. È difficile scegliere dalla scaletta, tutte le band sono interessanti e quindi procediamo come ad un buffet, spizzicando e gustando, prendendo un po’ di qua e un po’ di là, provando a non farci mancare nulla. Raggiungiamo il palco del Watch Out dove ci sono i Coma Commander in pieno punky style che  trascinano il pubblico in un piccolo pogo, mentre dal Back to Basics Stage le atmosfere rock’n roll fuori controllo, febbricitanti e distorte dei The Dirty Nil richiamano un pubblico attento e curioso. Bella la loro performance sul palco! Vado nella Press Room (riscaldamento e pavimento asciutto, bagni puliti!), trovo i  Less Than Jake  (foto a destra) impegnati nel set acustico per i giornalisti: coinvolgente performance alla quale Distorsioni webmagazine è stata invitato.

 

less than jake 2Ritorniamo subito dopo tra le pozze di fango dove il pomeriggio prosegue senza sosta con l’indie pure noise miscelato all’hard core, all’emo pop e pop punk dei Four Year Strong, con il metalcore dei Blessthefall che con uno spettacolo assolutamente dinamico polverizzano tutta la stanchezza della mia notte insonne, con il punk “discontent” degli Off The Cross e con le genuine sonorità delle Muncie Girls. Il pubblico inizia a scaldarsi, ma non per il clima, e ad aumentare anche se si capisce che l’occhio alla line-up è distratto solo da poche bands in attesa degli headliners, i Rancid. Alla fine del  piatto di calamari acquistato nel bar (gioielleria?) della Vip Area al costo di un Cartier, corriamo al Monster Energy per lo spettacolo dei Less Than Jake (foto a sinistra)che aprono la serata in maniera allegra, spettacolare e coreografica: luci, palloncini colorati, festoni e coriandoli ma soprattutto pezzi ben suonati e coinvolgenti. Il Monster Energy esplode a celebrare i 25 anni di carriera della band con lo ska punk di ogni pezzo cantato a squarciagola da un pubblico di almeno 20 mila persone ammassate nella venue.

 

Alle ore 20:00 intervistiamo Vinnie Fiorello (Less Than Jake) per Distorsioni.

 

wall of jericho 1Lo “stagno” è ormai stipato di gente, si fa fatica a muoversi tra uno stage e l’altro e persino a raggiungere il pit sempre più zeppo di fotografi. Siamo ormai “inzupposi”. Il lavoro si fa duro e i duri punk iniziano a suonare. E’ la volta dei Walls of Jerico (foto a destra) all’Impericon Stage. Candace Kucsulain, da Detroit non ha dubbi: urla, urla, urla! La leggenda femminile dell’hardcore americano, cantando, dialoga col pubblico, attiva la denuncia sociale e il “discontent”, urla la sua rabbia in mezzo a sonorità che raggiungono il metalcore. Durante tutto lo spettacolo lo stage diving impazza e un gigantesco squalo gonfiabile vaga tra il pubblico. Grande performance live della rossa dell’Alaska!  hatebreed1

Ascoltiamo quindi gli Hatebreed (foto a sinistra) al Monster Energy. Chitarre che gridano vendetta, batteria senza sosta, voce roc(k)a per quella che nel 1994 venne nominata ai Grammy Award “the heaviest band on the planet” per la sezione musica hardcore e metal. Pubblico in delirio, pogo senza sosta. Spettacolo secco e performance assolutamente precisa nei tempi e nell’esecuzione per i navigatissimi musicisti. La voce e la forza di Jamie Jasta conquistano il basement. Corriamo per i Terror al Back to Basics. Hardcore puro, duro, crudo e rabbioso. Il palco è di tutti, lo stage diving la modalità dello show, e che show! Lo squalo gonfiabile è onnipresente! Il basement è un tappeto di gente, un’onda che si muove seguendo i “Vogelismi”. Davvero un ritorno all’hardcore degli Anni '90 con uno Scott Vogel inossidabile. Il discontent è all’apice. La session hardcore è terminata per oggi.

 

E’ giunto il momento tanto atteso degli headliners e il lungo viaggio, il fango e la pioggia vengono ripagati. Rancid al Monster Energy. Raggiungere il pit è stato faticosissimo, gente stipata ovunque per le leggende senza tempo. Ingresso trionfale sul palco per un Rancid 1 Tim Armstrong barbuto (foto a destra). Si inizia con Maxwell Murders e la scaletta segue l’ordine dei titoli del disco, pedissequamente. Dopo i primi tre pezzi e il lancio dei fotografi fuori dal pit, torno indietro, preoccupata di non avere la foto giusta. Tim Armstrong mi guarda, si mette in posa ed è un click da portare nella scatola dei ricordi! Nel pit la security ormai mi conosce, sono tra le poche donne lì presenti e riesco quindi a fermarmi qualche attimo in più per ascoltare la musica. Ad uno ad uno vedo i ragazzi del Take the Sixty Bus volare dentro il pit per lo stage diving. L’occhio si perde nella moltitudine di persone, non saprei fare una stima del numero di presenze, non vedo dove finisca la massa. Pioggia torrenziale, macchine fotografiche bagnate, acqua nei piedi. Poso la macchina fotografica e mi immergo tra la folla: tutti cantano Time Bomb ed è allegria travolgente.

 

Il pubblico è parte della performance, un tutt’uno con la band. Parte Old friends ed è magia! A metà pezzo Tim saluta tutti “  It’s cool to see all u guys! “ fa una pausa e ricorda “Siamo stati al Groezrock 4 anni fa ma mi sembra solo ieri. È bello ritornare al Groezrock people 2e festeggiare questo suo 25°compleanno. Suoniamo in giro per il mondo da 20 anni e siamo come una famiglia, le altre bands sono come nostri fratelli. Siamo tutti amici ed è bello rivederci”. Riparte la musica: volti contenti e tutto Out comes the Wolf  vola via tra abbracci, pogo, e migliaia e migliaia di macchine fotografiche e telefonini alzati a cogliere un attimo. As Wicked spacca ed è pogo! L’atmosfera è davvero meravigliosa ma quando il concerto finisce nessuno vuole andarsene, la gente canta, fa capannelli e la festa prosegue al camping tra i cori dei tedeschi. Enza ed io, stanchissime, infangate, ormai somiglianti a delle rane in un acquitrino, andiamo in albergo per 5 ore di sonno, sarà la dormita più lunga tra il 28 Aprile e il 2 Maggio! 

 

 

30 Aprile - Bands: Not On Tour, Broken Teeth, Mad Caddies, Much The Same, Sick Of It AllDag Nasty 

 

db63677ae277412a867ce1afe879c12fLa seconda giornata si apre alle 12:00, sempre con la modalità dei palchi che suonano all’unisono a due a due: in prima battuta Monster Stage e Impericon Stages. Not On Tour dal Monster Stage farcito di gente propongono un energico punk melodico molto veloce, pezzi molto brevi ma grintosi. Metalcore per i Broken Teeth dall’Impericon stage, con pubblico a macchia di leopardo. Sospendo per un po’ il tour dei palchi per l’intervista ai Dag Nasty (foto a destra)

 

Incontriamo Brian Baker e Shawn Brown (Dag Nasty) per Distorsioni

 

Qualche cambio di programma nella Press Room e la mia intervista ai Sick of it All viene fatta slittare di un quarto d’ora. Mi arriva il messaggio: “Non verranno nella Press Room, fatti trovare al desk tra dieci minuti”. Dispiaciuta per un’intervista che volevo tanto, ormai rassegnata, giunta al desk vengo invece a sorpresa accompagnata nel back stage dove nella lounge degli artisti incontro Pete Koller dei Sick Of It All (foto a destra), gioiosamente lo intervisto per Distorsioni. Soddisfazione! Finisco l’intervista giusto in OLYMPUS DIGITAL CAMERAtempo per l’inizio del concerto dei Mad Caddies al Monster Stage, dove corro (dura la vita del reporter)! Infangata, mi godo lo spettacolo di questa band famosa proprio per la sua caratteristica commistione di generi che fa ballare tutti. Villains  e Backyards risultano molto coinvolgenti. Look in stile Beach Boys. Divertenti. Meerhout è zona di terremoti  ma quest’anno l’evento sismico che fa tremare la terra si chiama Much the sameAl Watch Out, con Greatest Betrayal and American Idle, brano skate punk “americanissimo”, ipnotizzano l’intero festival ed è impossibile raggiungere altri palchi. 40/50 mila persone solo per loro. Folla a perdita d’occhio. Performance brillante, attenta, curata. Gli artisti interagiscono col pubblico, sono allegri, si divertono e suonano senza sosta. Assolutamente da tenere d’occhio!!

 

me first and the gimme gimmies

(foto a sinistra, Me First & The Gimme Gimmes)

 

Diradatasi la folla riesco a raggiungere l’Impericon Stage per lo show dei Sick Of It All. Lo show del loro 30^ anniversario inizia con il pubblico posizionato quasi interamente sui bordi del tendone e ad un primo sguardo il vuoto al centro del basement fa apparire quasi boicottato lo spettacolo, ma al grido di “Are you ready? It’s time you are ready! Scratch the surface!” è pogo infernale! Migliaia e migliaia di persone si ammassano al centro del tendone e non smettono di pogare fino al termine dello show. Spettacolo come sempre grandioso per la band dei fratelli Koller che non smentiscono le aspettative del pubblico. Grintosi. Non stancano mai, da rivedere ancora e ancora e ancora. 30 anni di carriera musicale sudatissimi. E noi con loro. Concludiamo la serata con lo show dei Dag Nasty al Back to Basics gremito di gente per il concerto di chiusura del festival. Di grande impatto la performance di 50 minuti di old melodic hardcore punk di una band in forma smagliante. Vedere sul palco la formazione originale con Shawn Brown alla voce è leggenda.

 

people3Il nostro festival si conclude con un After Party in stile “Old Night Punk” con i due dj e Alex Baker che ha intasato un intero festival e ha tenuto banco per tutta la notte. Uno dei dj set più belli dell’intero anno. Fenomenale!!! Chiudo il mio festival rientrando a casa con i ragazzi di Take-the Sixty-bus e con un bagaglio di nuove esperienze musicali, di band riviste dopo tempo ma che hanno mantenuto l’argento vivo, con un sacco di fango addosso (benedetti stivali!), una macchina fotografica distrutta, un cellulare sbriciolato ma tanta tanta allegria. Molti i gruppi che avremmo voluto vedere, ma erano in coincidenza con altri. Groezrock si conferma come uno dei festival più belli d’Europa con nomi di assoluto rilievo del punk mondiale, numerosissimi in occasione di questo 25° compleanno. Arrivederci all’edizione 2017!   

 

Florinda Calì

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