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9 Agosto 2012 ,

Patti Smith: ‘A proposito del sogno di Costantino’ Giovedì 26 luglio 2012, ore 11, Arezzo, Basilica di San Francesco


Patti Smith - Reading in Arezzo 2012Ha chiesto silenzio Patti Smith, e rispetto per un luogo sacro prima del reading che poi è diventato un concerto durato più di un’ora. La basilica di S. Francesco in Arezzo è stregata dalla sacerdotessa del rock. Solo una poetessa in odore di eretica santità avrebbe potuto attrarre cinquecento persone in una chiesa alle undici di un giovedì mattina (e tantissime fuori a riempire il sagrato) e cantare People have the power davanti a un altare. Undici canzoni. Una lettura di poesie trasformata, spiazzando manager e organizzatori, in un evento artistico ed emozionale dallo spessore immenso. Emozioni che hanno avvolto e travolto gli spettatori fino alla commozione, le stesse che la signora Smith provò tre anni fa, in uno splendido mattino di giugno quando, varcata la soglia della Basilica aretina, si perse nell’arte di Piero della Francesca. Emozioni che, durante un laico pellegrinaggio in terra d’Umbria, attraversando fulcri di spiritualità universale come Gubbio e Assisi, la portarono a incrociare la sua storia con quella di Francesco.

 

Emozioni che l’hanno segnata nel profondo e che germinando hanno dato vita a capolavoriPatti Smith - Reading in Arezzo assoluti. E lei ha aspettato di ritornare ad Arezzo per proporre dal vivo e condividere generosamente con il pubblico, in prima assoluta, di fronte a “La Leggenda della Vera Croce”, capolavoro di Piero della Francesca, la sua Constantine’s dream, nata come poesia  e poi trasformata in una lunga, meravigliosa ballata avvalendosi del magistrale aiuto degli amici de La Casa del Vento, eccellente gruppo combat-folk aretino. Patti è felice ed emozionata e non lo nasconde: ‘è la prima volta che canto questo pezzo e farlo sotto gli affreschi di Piero, in un luogo di così grande bellezza, è un emozione meravigliosa’.

 

Legge versi, intona una versione da brividi di Helpless del sommo Neil Young e regala perle come Ghost dance, Beneath the Southern Cross, Wing, Dancing barefoot, la sua voce potente ed evocativa avvolge gli astanti. Commossa e felice sbaglia due volte uno stesso accordo, ma ricomincia daccapo e ci ride su: ‘e pensare che l’ho scritta io!’. L’antico compagno di strada Lenny Kaye la coccola con sguardi teneri e note sublimi mentre intorno a loro i musicisti si alternano e si aggiungono fino all’apoteosi finale diPatti Smith - Reading in Arezzo Seneca, Constantine’s dream e People have the power ornata dal violino, dalla fisarmonica e dalla chitarra de La Casa del Vento. Impossibile andare oltre quando ogni confine è stato superato. Abbiamo assistito a un evento unico in cui cinquecento fortunati hanno assaporato il gusto inebriante dell’Arte, contribuendo a scrivere una pagina entusiasmante della storia della musica.

 

 

 

 

Maurizio Galasso

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