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14 Marzo 2019 ,

Nada 9 Marzo 2019, Circolo Della Musica, Rivoli (TO)


nada_c_1548511434Quando fummo informati della chiusura di Maison Musique, sala da concerti situata nel complesso che un tempo ospitava il mattatoio di Rivoli, rimanemmo di sasso, considerandolo uno dei migliori “ambienti musicali” della cintura torinese. Strutturato all’interno di un piccolo parco recintato e raggiungibile facilmente in auto (comodissimo il parcheggio) o tramite apposita navetta gratuita, l’edificio è ellittico e gode di pregevole acustica, è dotato di un ampio palco e potrebbe agevolmente ospitare circa 300 persone. Qui  si sono esibiti personaggi di qualità, dai Cowboy Junkies agli Spain, da Dom Mariani e i Sick Rose a Fabrizio Cammarata, da Zamboni (con e senza gli ex C.S.I.) a tanti altri: un delitto che dovesse sparire dai radar della Torino notturna. Delitto che, fortunatamente, non si è consumato: grazie all’intraprendenza di un’istituzione cittadina del calibro del Circolo Dei Lettori, ecco la nascita del Circolo Della Musica, che viene inaugurato dalla rassegna “Letteratura Post- Rock” che avevamo segnalato qualche settimana fa e che, perfettamente organizzata con la consueta capacità da Gianluca Gozzi, coniuga letteratura, musica e il racconto personale degli artisti che si esibiscono.

 

NADA2Introdotta da un’intervista condotta da Maurizio Blatto, giornalista di Rumore, titolare di Backdoor, uno dei migliori negozi di dischi in terra sabauda, nonché autore di libri a carattere musicale (tra i quali non possiamo non citare “L’Ultimo Disco Dei Mohicani”, che racconta appunto aneddoti – il più delle volte spassosi – di un negoziante di dischi e dei suoi clienti), Nada si è offerta al suo pubblico nella maniera che le è NADA4più congeniale, senza filtri, né trucco, scelta apparsa sin dall’inizio ineluttabile, vista la sua richiesta di rispondere alle domande di Maurizio stando in mezzo al pubblico: “Il palco è il luogo dell’esibizione, lì salirò dopo, ma è qui, tra di voi che voglio raccontare qualcosa di me”.

 

 

Il Concerto

 

NADA3Un veloce cambio d’abito e l’artista livornese, sempre giovanile e affascinante, raggiunge la band sul palco e attacca con Un Angelo Caduto Dal Cielo, il brano conclusivo dell’ultimo, bellissimo “È Un Momento Difficile, Tesoro”, nuovamente prodotto da John Parish a distanza di quindici anni da “Tutto L’Amore Che Mi Manca”: canzone non facile da eseguire dal vivo, specie alla seconda serata del tour, con un titolo che inevitabilmente rimanda a un successo anni ‘80 della signora Malanima, quella Amore Disperato che ancora ripropone ogni sera e che, assieme a Ma Che Freddo Fa, è uno dei brani irrinunciabili. Durante l’intervista era trapelata quella sua necessità, dopo il NADA5primo periodo di successo, di affrancarsi dalla scena pop per intraprendere un percorso artistico più soddisfacente e in linea con la propria esigenza espressiva, ma senza rinnegare quel che fu:  “Il passato è morto, ma la memoria è viva!”. La mimica facciale, la gestualità, i movimenti ritmici, tutto, anima e corpo, partecipa alla proposta musicale, una teatralità che viene anticipata dai brevi monologhi introduttivi di alcune canzoni (particolarmente coinvolgenti quelli che precedono O Madre, il singolo Dove Sono I Tuoi Occhi e Disgregata) e che sottolinea drammaticamente composizioni colme di significato che, partendo dal personale più intimo, diventano universali, fino a NADA6toccare l’anima degli spettatori.  Accompagnata da un ottimo quartetto di giovani polistrumentisti (a parte il batterista, gli altri tre si scambieranno spesso le parti sul palco), Nada rivela di avere ancora una splendida voce e una verve invidiabile, favorita anche dalla presentazione del nuovo materiale che, giustamente, costituisce il cuore del concerto e viene presentato quasi interamente, accrescendo la soddisfazione dell’artista, via via sempre più convinta dalla risposta del pubblico, ammaliato da brani nuovi (a partire da È Un Momento Difficile, Tesoro) e ripescaggi da un passato più o meno recente (notevole la versione di Guardami Negli Occhi). Piccola nota a margine: quasi NADA7tutte le esibizioni della manifestazione hanno raggiunto velocemente l’esaurimento dei posti, grazie alla riduzione a duecento, conseguenza delle nuove norme sulla sicurezza dopo i noti episodi, ma siamo certi che il risultato si sarebbe raggiunto comunque, visto il livello delle proposte. Livello cui Nada si è subito adeguata offrendo una performance di un’intensità che raramente si riscontra nel panorama nostrano (e non solo). Cinquant’anni tondi di carriera e non sentirli: grazie, concerto indimenticabile.

 

Massimo Perolini
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