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15 Dicembre 2013 ,

Macelleria Mobile di Mezzanotte – Witxes – AUN – uBiK – Thisquietarmy 17 Ottobre/06 Novembre 2013, Roma, Dal Verme


Macelleria-Mobile-Di-Mezzan17 Ottobre 2013 : Macelleria Mobile di Mezzanotte - Witxes - AUN

 

Dal Verme incontra Denovali: è questa la sintesi della due giorni di concerti che ha portato a Roma alcuni dei musicisti più interessanti del catalogo Denovali, tra cui AUN, Witxes e Thisquietarmy. La serata del 17 ottobre inizia con il doomjazz della Macelleria Mobile di Mezzanotte, band romana composta da Adriano Vincenti alla voce, Lorenzo Macinanti all’elettronica, Pierluigi Ferro al sassofono e Paolo Pineschi alla batteria. La band si ispira all’immaginario visionario e mortifero della filmografia noir degli anni trenta e quaranta, con le sue vicende malsane e le sue storie maledette, come quella di Black Dahlia, con cui inizia il concerto. Le sonorità diventano ancor più torbide e fosche nei successivi brani: 1952, Black Lake Confidence, Death of a Caddie, Just you and I, appartenenti all’ultimo “Black Lake Confidence” (2013) e vicini per certi versi alle ambientazioni doomjazz dei Kilimanjaro Darkjazz Ensamble. La narrazione disturbata e malsana prosegue con l’inedito Venere private e si chiude con le atmosfere decadenti di Revolver and Starlette. Macelleria Mobile di Mezzanotte si conferma come una delle proposte più interessanti dell’attuale panorama indipendente nazionale.

 

denovaliWitxesLa serata prosegue con Witxes, moniker di Maxime Vavasseur, musicista francese approdato con “A Fabric Of Beliefs” alla corte Denovali. Witxes con questo disco propone un’elettronica ambient molto evocativa, costituita da un campionario decisamente ampio di paesaggi sonori dai colori vividi e dalle atmosfere cristalline, immerse in scenografie cinematiche dense e suggestive. La performance di Witxes è un viaggio che avvolge l’ascoltatore in una vertiginosa successione di immagini mozzafiato. I canadesi Martin Dumais e Julie Leblanc, noti come AUN, chiudono il concerto con sonorità ambient drone molto visionarie e cosmiche, affini per certi versi all’immaginario post-moderno degli scozzesi Boards of Canada, ma con una attitudine più isolazionista e cupa. “Alpha Heaven”, ultima loro uscita, è un album composto da ambientazioni oscure ed inquiete che rimandano a spazi dilatati e solitari, in una sorta di riflesso della propria interiorità. Durante il concerto denovaliAUN-1vengono proiettati filmati che mostrano paesaggi antropici disabitati e architetture industriali, che accentuano l’idea di un ambient cosmico che diviene metafora di un vuoto esistenziale. La splendida Koenig, la suggestiva Voyager e la maestosa Return To Jupiter, riprodotte da Martin utilizzando spesso dispositivi elettronici datati, affascinano il pubblico e lo trasportano in un viaggio ipnotico caratterizzato da atmosfere dilatate particolarmente evocative. Un concerto davvero coinvolgente.

 

 

6 novembre 2013: uBiK  - Thisquietarmy

 

La serata del 6 novembre inizia con l’elettronica noise di uBiK, moniker del musicista romano Marco Bonini, che con l’album “Circadian Rhythm, Sleep Disorder” rilasciato per Farmacia901, esplora le strutture attrattive non lineari del caos ed in particolare le dinamiche instabili del sonno. Dopo un veloce cambio di strumentazione, sale sul palco Thisquietarmy, polistrumentista canadese il cui vero nome è Eric Quach, approdato nel 2011 alla corte Denovali e fresco dell’uscita dell’ultimo “Hex Mountains” (2013). denovaliThisquietarmyThisquietarmy è un chitarrista che ama miscelare massicci strati di ambient-drone con shoegaze e post-punk in composizioni caratterizzate da una monumentalità spesso barocca. Circondato da una marea di pedaliere, Eric inizia il concerto con sonorità dark-ambient dense di un magnetismo ipnotico, per passare con Warchitects e Revival a sonorità elettroniche contaminate da un oscuro post-punk che ricorda le cadenze Joy Division. Non mancano ambientazioni ambient-drone particolarmente abrasive e ruvide, capaci di avvolgere l’ascoltatore in una esperienza sensoriale totalizzante. Gran bel concerto. Va dato merito a Dal Verme di essere riuscito ad organizzare una due giorni “Denovali” davvero interessante, valorizzando una etichetta che continua a confermarsi come uno dei maggiori centri di aggregazione dell’espressività sonora dall’attuale contemporaneità.

Felice Marotta
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