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5 Dicembre 2013

65daysofstatic 23 Ottobre 2013, Roma, Circolo degli artisti


65Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con “Wild Light”, eravamo tutti in attesa di poter assistere ad un concerto degli 65daysofstatic dal vivo. Considerando che la band di Sheffield ama i lunghi tour europei, era facile prevedere che prima o poi sarebbero passati anche per la capitale. L’occasione si è presentata il 23 ottobre al Circolo degli Artisti di Roma. La sala è già piena quando gli australiani Sleepmakeswaves iniziano a scaldare il pubblico con una valanga sonora densa di energia, riscuotendo subito un riscontro positivo da parte del pubblico. Il tempo di riorganizzare la strumentazione e i 65daysofstatic salgono sul palco, coinvolgendo subito il pubblico con la strepitosa sequenza di Heat Death Infinity Splitter e Prisms e dando subito la percezione della quantità di energia che avrebbero scaricato addosso alla platea. Dopo un avvio cosi poderoso, la sequenza Crash Tactics, Dance Dance Dance e Piano Fights, ripresa dal pentultimo album “We Were Exploding Anyway”, consente alla band di deviare sull’elettronica dance, rallentando un poco i ritmi, pur senza perdere in efficacia.

 

65 dayssofstatic (2)Joe Shrewsbury, Paul Wolinski, Rob Jones e Simon Wright dimostrano di saperci fare con le performance dal vivo, riuscendo a mantenere alta la tensione per tutta la durata del concerto. Il tempo di fare una incursione nelle sonorità math dell’album d’esordio (Install a Beak in the Heart 65 dayssofstatic That Clucks Time in Arabic) ed eccoci proiettati con The Undertow, Sleepwalk City, Unmake the Wild Light e Taipei in una sequenza ripresa da Wild Light, con tutto il suo immaginario visionario costituito da metropoli sconfinate e atmosfere prive di luce, come se fosse una colonna sonora di un film di John Carpenter 65 dayssofstatico Ridley Scott. Il finale propone in sequenza Retreat! Retreat! e Radio Protector per la gioia del pubblico, completamente appagato da una performance davvero all’altezza, che chiude con le atmosfere più elettroniche di Safe Passage. La grande empatia che si è creata con il pubblico consente a quest’ultimo di strappare due bis alla band (I Swallowed Hard, Like I Understood e Tiger Girl), con piena soddisfazione reciproca. Davvero un bel concerto che conferma l’ottimo stato di forma della band di Sheffield.

 

Felice Marotta
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