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9 Novembre 2013 ,

Ozric Tentacles – 30th Anniversary Tour 15 ottobre 2013, Ciampino (Roma), Orion


ozric tentaclesSono trascorsi più di quindici anni dall’ultima volta che vedemmo gli Ozric Tentacles dal vivo. La celebrazione del trentennale della loro carriera sembra l’occasione giusta per rifarlo. Trent’anni di carriera e oltre venticinque album sono sempre un bel traguardo per tutti, compreso per gli Ozric Tentacles. Formatisi nel 1984 nel Stonehenge Free Festival, la band di Ed Wynne ha sviluppato una personale miscela di progressive e space rock, attraverso la quale ha costruito innumerevoli mondi fantastici, trascinando l’ascoltatore in vertiginose discese psichedeliche. L’Orion di Ciampino si presenta come la location ideale per il concerto. Alle ore 22 il colpo d’occhio sul pubblico è già notevole. Per l’occasione sono giunti fan da tutto il centro ed il sud Italia, tra cui nostalgici dell’universo hippie e moltissimi giovani che hanno inserito “Erpland” (1990) e Strangeitude” (1991) nella lista dei loro album preferiti. Verso le 22 e 30 la band di Somerset sale sul palco, presentandosi con Ed Wynne alla chitarra e tastiere, la moglie Brandi al basso, Silas (figlio di Ed) alle tastiere e Balázs Szende alla batteria.

 

Gli Ozrics iniziano a celebrare l’evento riprendendo molti brani che nella seconda metà degli anni ’80 venivano distribuiti rigorosamente in cassetta, come Dots Thots (1984), Og-Ha-Be (1985), Sniffing dogs (1985), Invisible Carpet (1987) e The Sacred Turf (1987), caratterizzati tutti da atmosfere progressive molto fluide ed arricchite da colori dub e possenti groove psichedelici. Il pubblico mostra di apprezzare. Paper Monkeys (2011) ci riporta sulle ultime produzioni caratterizzate invece da sonorità più chitarristiche. Versoozric tentacles metà concerto, le prime note acquose di Sploosh! (1991) vengono accolte da un applauso vigoroso da parte del pubblico e dall’ennesimo sorriso sui volti soddisfatti di Ed e Brandi. “Strangeitude” con i suoi groove psichedelici, contaminati dal dub orientaleggiante e dal reggae è stato sicuramente uno degli album più belli del progressive-space rock degli anni ’90. Molti di noi avrebbero desiderato poter ascoltare anche Space Between Your Ears in aggiunta a Sploosh!, ma sicuramente riuscire a condensare trent’anni di carriera in due ore di concerto non deve essere facile per nessuno. C’è tempo ancora per ascoltare alcuni brani di “Pungent Effulgent” (1989), “Waterfall Cities” (1999), “The Yumyum Tree” (2009) e “Arborescence” (1994) prima di avviarci alla conclusione del concerto, che tipicamente è dedicata ai brani di  “Erpland”, il loro lavoro più rappresentativo. Con Eternal Wheel siamo trasportati in un viaggio psichedelico in cui il tempo si dilata come se appartenesse ad un mondo parallelo lontano dal nostro. E la voglia di suonare da parte di Ed rimane più forte che mai. Bel concerto e bel viaggio!

Felice Marotta
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