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19 Luglio 2015

Murakami Haruki UOMINI SENZA DONNE

2014 - Prima edizione Einaudi, 2015 - pagg. 222 - €19

murakami

 

Murakami Haruki (prima il cognome e poi il nome, rispettando l’usanza giapponese), sebbene nei suoi romanzi esprima la quintessenza della cultura nipponica, spesso incomprensibile per noi occidentali, è tuttavia autore amatissimo in Italia. È probabile quindi che avrà grande successo anche questo nuovo “Uomini senza donne”, benché da noi le raccolte di racconti non siano amate come i romanzi. Infatti qui non abbiamo l’opera da oltre ottocento pagine a cui Murakami ci aveva abituato, ma sette agili racconti di media lunghezza, scritti tra il 2013 e il ’14. Meno presente anche l’elemento fantastico, se non in “Samsa innamorato”, vertice della silloge, in cui un  uomo misterioso si trova in un ambiente che non conosce, sa solo il suo nome, non ricorda null’altro, fatica a muoversi, finché non appare una ragazza nella stanza… Elementi di mistero sono inseriti magistralmente anche in “Shahrazād” e in “Kino”, dove si allude al mondo della Yakuza.

 

Il rapporto tra uomini e donne è centrale nei racconti, visto sempre in sfumature particolari. Amori finiti, contrastati, tra adolescenti inquieti o adulti di successo. In un paio di racconti appare un vero e proprio alter ego di Murakami, Tanimura, uno scrittore che raccoglie le confidenze di estranei. Lo stile di Murakami in questo libro è molto controllato, solo nel racconto conclusivo, quello che dà il titolo all’antologia, appaiono dei passaggi un po’ stucchevoli, elemento che nella parte centrale della carriera dell’autore di Kobe appesantiva  troppo il suo stile, mentre oggi è molto più sotto controllo. Chi è rimasto sconcertato dall’eccessiva fantasia che permea opere come “1Q84” potrà avvicinarsi a questa raccolta senza timore di trovarvi universi paralleli o animali parlanti, chi non conosce ancora il romanziere giapponese in odore di Nobel può partire da questo libro per scoprirlo, chi già lo conosce e lo ama non tarderà a procurarselo e trovargli posto nello scaffale dei preferiti.

 

 

Un frammento

 

arton67570"Ogni volta che facevano sesso, la donna gli narrava una storia bellissima, appassionante. Come la Shahrazād delle Mille e una notte. È ovvio che Habara, contrariamente al sultano della leggenda, non aveva alcuna intenzione di tagliarle la testa al sorgere del sole (tanto per cominciare, lei non era mai rimasta fino al mattino). La donna semplicemente amava raccontare. O forse desiderava anche portare qualche conforto a lui, obbligato a stare tutto il tempo solo e chiuso in casa".

 

Alfredo Sgarlato
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