Migliora leggibilitàStampa
30 Agosto 2014

Richard Brautigan PESCA ALLA TROTA IN AMERICA

1999-2010 - Leonardo-IBSN

brautiganRIPESCATI - a cura di  A.S.

 

Dopo John Kennedy Toole vi presentiamo un altro scrittore i cui esilaranti romanzi contrastano col dramma esistenziale dell’uomo che li ha scritti. Nato a Tacoma il 30 gennaio 1935, l’infanzia di Richard Brautigan fu segnata da povertà, abusi, solitudine, ebbe guai con la legge, finché nel 1967 la pubblicazione di “Pesca alla trota in America”, che aveva scritto nel 1961 ed era fino allora rimasto inedito come i due tentativi precedenti, lo fece diventare un’icona della controcultura. Ma alcolismo e depressione continuarono a segnare la sua vita, e solo il successivo “Zucchero di cocomero” (1968) ebbe successo di pubblico e di critica, fino al suicidio compiuto il 14 settembre 1984. Chi legga  “Pesca alla trota in America” senza sapere nulla dell’autore non crederebbe mai che si trattava di un uomo che soffriva di paranoia e depressione. È un romanzo che fa sbellicare dalle risate, se però vi fa ridere uno stile surreale totalmente nonsense. 

 

RB00W-ODÈ difficile anche spiegare cosa sia davvero la pesca alla trota di cui parla il titolo. Di volta in volta è la vera passione del protagonista, uno stile di vita, un personaggio. È difficile dire persino che tipo di libro sia. Romanzo, diario, raccolta di racconti, sprazzi noir e citazioni cinematografiche dal trash al sublime. Scritto con linguaggio spezzato da metafore tipo “aveva la faccia di un topo che ti dice, guardami, mia madre cantava come Deanna Durbin” o brautiganriflessioni filosofiche del tipo: “per qualche motivo, all’improvviso, lì a Mushroom Springs, venne il momento perfetto per chiedermi che fine avesse fatto lo zoot suit”. Murakami Haruki afferma di dovere molto a Brautigan, ma il giapponese usa le metafore per cercare l’effetto poetico o drammatico, mentre Brautigan lascia sempre spiazzati. Viaggiamo tra boschi, torrenti e città, bevute, amore, sesso, delitti, personaggi storici, statue, gatti che si chiamano 208, e tanti altri animali, soprattutto trote. Ora che ve l’abbiamo segnalato riscoprirlo è un vostro dovere.

  

Alfredo Sgarlato

Video

Inizio pagina