Migliora leggibilitàStampa
7 Settembre 2012

Claudio Pescetelli NUDI E CRUDI – Terza Parte

2012 - I Libri di Mondo Capellone

nudi e crudiGiunge al termine la certosina fatica di Claudio Pescetelli volta a ricostruire la storia dei festival pop italiani, un lavoro attento e certosino attraverso il quale l'autore romano si è proposto di <<di ricostruire nel modo più completo possibile lo svolgimento degli stessi (i festival) e l'atmosfera che vi regnava - dando maggiore spazio al lato musicale, molto spesso considerato secondario – tutto ciò anche attraverso le cronache della stampa dell'epoca e i contributi dei protagonisti>>. Tramontata l'era dei festival pop col fallimento di Santa Monica, il quinquennio delineato in queste pagine è quello dei festival alternativi, Parco Lambro, Licola, e delle lotta contro il caro biglietti capitanata da Stampa Alternativa con lo slogan “la musica è nostra e non si paga”. Sono anche gli anni dello sgretolarsi dei gruppi politici extraparlamentari e della nascita e affermazione dell'autonomia operaia.

 

Un periodo passato alla storia come gli anni di piombo, con assassinii politici, attentati terroristici, manifestanti uccisi dalle forze dell'ordine, ma anche il periodo che vide l'approvazione di importanti leggi democratiche che modernizzeranno lo Stato e la vita civile, divorzio, aborto, legge Basaglia, diritto di famiglia. Chi, se non altro per ragioni anagrafiche, ha vissuto quegli anni rileggerà con un po' di nostalgia, ma anche col distacco e la lucidità che il tempo porta con sé, gli articoli usciti sulla stampa dell'epoca per raccontare e commentare episodi clamorosi come la violenta contestazione che impedì i concerti di Lou Reed nel febbraio 1975 a Milano, che come conseguenza bloccò per anni le tournée dei gruppi più importanti del panorama internazionale in Italia, o le due lou reededizioni del Parco Lambro o il “processo” che nell'aprile 1976 fu costretto a subire a Milano De Gregori prelevato a forza dal camerino e portato sul palco al termine del concerto, accusato di non devolvere al proletariato i compensi della sua attività.

 

Fa uno strano effetto sentir definire in alcuni articoli Ciao 2001 come giornale clerical-fascista o gli attacchi rivolti alla Cramps e ai suoi musicisti accusati di usare i raduni solo per vendere i loro prodotti, ma il livello dello scontro politico e dell'ideologizzazione era così forte che prendeva il sopravvento sull'aspetto musicale, e da parte di alcune frange si pretendeva un'assoluta sottomissione degli artisti alla militanza politica, dimenticando che anche quello del musicista è un lavoro e che come tale va considerato e rispettato e magari anche retribuito.  In molti casi dietro le motivazioni politiche si nascondevano veri e propri atti di teppismo, i saccheggi e la devastazione dello stand del FUORI a Parco Lambro, gli assalti violenti al palco dove suonano i Weather Report al Palaeur nel 1976 o al concerto milanese di Santana. Ma si raccontano anche momenti belli e importanti, il clamoroso successo del concerto a Piazza Navona di Gong, Robert Wyatt ed Henry Cow organizzato da Muzak e Stampa Alternativa, e i numerosi raduni auto-organizzati che per qualche anno invasero la penisola fra buona musica e disastri organizzativi.

 

Il libro si chiude significativamente con il concerto in occasione della morte di Demetrio Stratos, protagonista meraviglioso e sfortunato di quella stagione, e i concerti di Bologna e Firenze di Patty Smith che segnò il ritorno all'ordine e alla normalità all'affacciarsi del decennio da bere e dell'edonismo, in cui al desiderio di stare insieme e di cambiare il mondo si sostituisce l'isolamento individuale e la ricerca del successo. D'altra parte gliLIBRI nudi e crudi anni Ottanta trovavano già il terreno arato dalla diffusione dell'eroina, dall'imporsi sulla scena del movimento di un estremismo tanto ideologicamente povero quanto violento, non a caso molti fiutato il vento si affretteranno a dismettere l'eschimo e a indossare grisaglie per partecipare al banchetto dei potenti e vincenti. Grazie quindi a Claudio Pescetelli che con questi suoi preziosi libretti ci ha fatto rivivere dieci anni fondamentali della storia italiana, visti attraverso la lente dei festival rock, un'occasione per riflettere sul nostro passato, su quanto e come siamo cambiati noi e la società in cui viviamo, una preziosa fonte di notizie e documentazioni utile anche a chi quei tempi non ha vissuto direttamente.

 

Ignazio Gulotta

Video

Inizio pagina