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7 Ottobre 2014

Doris Lessing MEMORIE DI UNA SOPRAVVISSUTA

2003 - Fanucci Editore

memorie-di-una-sopravvissutaRIPESCATI - a cura di  A.S.

 

Doris Lessing, Premio Nobel 2007, tra le scrittrici più note è sicuramente la più versatile. La sua narrativa si può dividere in molti filoni. Quello in cui, a partire dalla propria storia personale (figlia di un ufficiale, nata in Iran il 22 ottobre 1919, visse in Africa dal 1925 al 1950), racconta il mondo africano, le divisioni razziali, la povertà. Le tematiche sociali e quelle femministe, ben rappresentate da “Il diario di Jane Somers”, romanzo scritto quando era già una scrittrice affermata e che, presentato sotto pseudonimo, fu rifiutato da molti editori. I racconti sui gatti e i romanzi con tematiche fantascientifiche e fantasy. Molti scrittori inglesi cosiddetti “mainstream” (quelli che non si cimentano nella letteratura di genere) negli anni ‘60/’70 si diedero alla fantascienza: Anthony Burgess, Kingsley Amis, Fay Weldon, Angela Carter. Ma nessuno aveva la passione per la fantascienza che aveva Doris Lessing, che partecipava anche alle convention dei fan, e pure non era granché apprezzata dai colleghi: ad esempio Ursula Le Guin stroncò “Shikasta”. 

 

Tra le opere fantascientifiche della Lessing ci sembra meritevole di riscoperta “Memorie di una sopravvissuta” (“The memoirs of a survivor”, 1974), che conclude un ciclo di opere ispirate dai lavori sperimentali di James G. Ballard e dell’antipsichiatria di Ronald D. doris-lessingLaing. Si tratta di un romanzo antiutopico, in cui una Londra situata in un immediato futuro è devastata dalla crisi economica e sociale. La classe dirigente è incapace e distante, le risorse stanno finendo, la società è regredita ad un nuovo medioevo e bande di ragazzini hanno in mano la città. I temi sono tipici del periodo – ma a ben vedere anche attuali - e la presenza di ragazzi come creature malvagie è molto presente nella letteratura anglosassone, da Henry James a William Golding.  Eppure, per quanto sia estremizzata per motivi letterari, la preveggenza di Doris Lessing lascia basiti.La Thatcher era ancora lontana, ma Doris aveva già capito tutto. Il romanzo è molto lirico, e spesso gli snodi narrativi sono volutamente lasciati in ombra, a dare un carattere sovrannaturale agli eventi. Spesso la protagonista, senza nome, sappiamo solo che è una donna anziana, racconta vicende avvenute ai personaggi viste come in sogno o percezioni extrasensoriali.

 

Il nucleo del romanzo è il confronto tra la signora e altre figure femminili, bambine trasformate precocemente in donne dagli eventi, sullo fondo della devastazione sociale che permea l’orribile futuro descritto. La definizione dei personaggi è finissima: il romanzo si colloca in quel filone detto dell’ “inner space”, di cui Ballard fu il cardine, in cui lessinggli eventi fantascientifici sono spunto per una riflessione sull’evoluzione della psiche umana e sulle sue nevrosi. Memorie di una sopravvissuta è un romanzo di una cupezza e un pessimismo radicali, talvolta agghiaccianti, però mitigati dalla bellezza dello stile: in altre opere della Lessing non abbiamo ritrovato altrettanta perfezione e nitore della frase. Sono presenti, ma molto sullo sfondo, anche tematiche mistiche, trattate molto in chiave allegorica. Queste tematiche mistiche diventeranno sempre più presenti nelle opere successive, che però saranno di impianto più tradizionale, anche quando di stile fantascientifico o fantasy. Un romanzo davvero bello sebbene per nulla rassicurante, o forse proprio per questo.

 

Alfredo Sgarlato

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