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13 Luglio 2013

Friedrich Durrenmatt LA PANNE. UNA STORIA POSSIBILE

2007 - Einaudi, collana L'Arcipelago Einaudi - pagine: 64 - prezzo: 8,07 €

Continua la nostra operazione recupero di validi libri usciti negli anni scorsi, grazie al lavoro del nostro Alfredo Sgarlato: speriamo possa essere di vostro gradimento. 

 

 

lapanne“La Panne. Una storia ancora possibile”, scritto nel 1956, è il titolo di uno dei racconti più belli di Friedrich Durrenmatt (5/1/1921-14/1271990), il maggior scrittore svizzero. Da questo racconto è stato tratto il film di Ettore Scola del 1972 “La più bella serata della mia vita”, con Alberto Sordi, e da questo il quasi omonimo spettacolo teatrale con Gianmarco Tognazzi del 2010, "DIE PANNE ovvero la notte più bella della mia vita". Nel racconto - la prima edizione italiana è del 1972 - si narra di un industriale di mezza età che si ritrova bloccato in macchina in aperta campagna, chiede aiuto ad una villa nei paraggi e si ritrova coinvolto in uno strano gioco. È uno dei testi più emblematici  di Durrenmatt, che scrisse solo racconti o romanzi brevi, oltre a opere teatrali, affrontando temi morali quali la colpa e la giustizia, stimolando il paragone col nostro Leonardo Sciascia. Mentre i romanzi sono generalmente polizieschi, i racconti brevi, riuniti da Feltrinelli in un volume intitolato semplicemente “Racconti”, sono molto più vari. Alcuni sono surreali, fortemente influenzati da Kafka. Alcuni sono parafrasi di miti greci, come “Il Minotauro” o “La morte della Pizia”. Poi ci sono quelli che contengono metafore morali, come “La Panne” o lo splendido “Il Ribelle”, storia di un governo appena insediatosi dopo una rivoluzione. Basterebbe solo questo racconto a fare di Durrenmatt un grande del '900. Ma già che ci siete leggetelo tutto.  

 

                                                       ALFREDO  SGARLATO 

 

 

La trama

 

Un banale incidente costringe Alfredo Traps, rappresentante di articoli tessili, a fermarsi in un paese. La panne non gli spiace, una notte fuori casa può sempre offrire un'avventura. Ma la casa che lo ospita, quella di un vecchio giudice a riposo, non è quanto si aspettava. Infatti, invece di qualche compagnia femminile, il rappresentante trova quattro vecchietti, tutti ex uomini di legge, che gli spiegano il loro unico passatempo: rifare dei famosidurrenmatt processi storici come quello a Socrate, a Gesù, a Giovanna d'Arco. Ma il gioco, aggiungono, diventa più bello con del materiale vivente. E cosi Traps, tra una bottiglia di vino e l'altra, si ritrova in veste di imputato. In un'atmosfera sempre più inquietante, il gioco scivola nella realtà per poi tornare gioco, in uno sfasamento continuo abilmente orchestrato dai quattro amici: Traps parla, si confessa, la sua vita banale sembra acquistare improvvisamente risvolti cruenti; sognava un'avventura ma si sente scoperto e si svela attraverso un esercizio di raffinate sevizie mentali, dove la posta finale può sciogliersi in una risata generale o in una condanna senza possibilità di appello.

(Fonte originale: IBS -  http://www.ibs.it ) 

 

 

A.S.

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