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8 Luglio 2012

Antti Tuomainen IL GUARITORE

2012 - Einaudi Stile Libero

Le regioni meridionali di Italia e Spagna erano state ufficialmente abbandonate al loro destino. Nel Bangladesh sommerso dal mare era scoppiata un’epidemia di peste che minacciava di diffondersi in tutta l’Asia. La contesa fra India e Cina per le riserve di acqua dell’Himalaya era sfociata in una guerra … Stima approssimativa sul numero dei rifugiati climatici: 650-800 milioni di persone in tutto il mondo’.

Un quadro apocalittico che non risparmia nemmeno la una volta felice Finlandia: numerose zone allagate, una pioggia incessante, il sistema di vita occidentale distrutto dalla crisi economica, centinaia di migliaia di disperati alle frontiere, i più fortunati e benestanti cercano rifugio nelle un po’ più tranquille terre dell’estremo Nord. E’ questo lo scenario, che può ricordare certe scene di Blade Runner, nel quale lo scrittore finlandese ambienta questo noir che si presenta come una distopia da incubo per il nostro prossimo futuro, peraltro fondata sulle ricerche denunce di seri scienziati nostri contemporanei. In una Helsinki invernale più cupa e plumbea che mai, sferzata dalla pioggia, con ampie zone sommerse dalle acque, interi quartieri trasformati in bivacchi, zone senza corrente elettrica, con le strade battute da una sorveglianza privata a volte più pericolosa degli stessi delinquenti da cui dovrebbe proteggere le proprietà dei pochi ricchi, il poeta Tapani Lehtinen si improvvisa investigatore nel tentativo di ritrovare l’amata moglie Johanna, giornalista dell’unico quotidiano sopravvissuto, scomparsa misteriosamente mentre conduceva un’indagine sul Guaritore.

 

Così è chiamato uno spietato killer che colpisce gli uomini ritenuti responsabili del disastro ambientale. Neanche le loro famiglie, bambini compresi, sono risparmiate dalla furia dell’implacabile vendicatore. In una situazione di totale disgregazione, nemmeno la polizia è immune dallo sfacelo e non è in grado di portare avanti il proprio lavoro, a Tapani Lehtinen non resta che mettersi lui sulle tracce della moglie scomparsa, gli aiuti gliantti-tuomainen verranno da chi non ti aspetti, come il tassista Hamid, mentre gli amici riveleranno il loro lato peggiore, e man mano che si avvicina alla soluzione il poeta Tapani scoprirà infernali meccanismi per accaparrarsi le ricchezze disponibili e qualche dubbio sulla personalità della moglie. Tuomainen lascia trasparire il suo intento civile e utilizza la forma del noir come modo migliore per svegliare l’opinione pubblica e i governanti che in totale incoscienza stanno portando il pianeta verso un drammatico futuro. E se la trama vuol mettere troppa carne al fuoco, l’indagine, l’amore tra Tapani e Johanna, le tematiche ambientali e sociali,  la descrizione della vita post disastro ambientale è resa con rapide e spettrali immagini, pennellate scure per dipingere l’orrore quotidiano, così efficaci da dare un duro colpo al nostro residuo ottimismo.

 

Ignazio Gulotta
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