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28 Luglio 2015

Sebastiano Vassalli (1941- 2015) IL CANTORE DELLA PIANURA

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Sebastiano Vassalli (1941- 2015) IL CANTORE DELLA PIANURACosì come Cesare Pavese riferito alle Langhe o Francesco Biamonti al Ponente Ligure anche la figura di Sebastiano Vassalli è stata indissolubilmente legata a un territorio: quello della pianura novarese fatta di risaie e grandi distese di terra e di acqua. Ma se la morbidezza delle colline Langhesi e le asprezze della terra di Liguria incuneata tra il mare e i monti ben si prestano a una poetica descrittiva quasi pittorica, come si poteva cantare di una terra piatta e umida, fradicia di acque ferme e paludosa? Eppure Vassalli c’è riuscito benissimo, riuscendo a romanticizzare e farci amare quei luoghi attraverso la prosa, a volte aulica, dei suoi scritti.

 

Nato a Genova e trasferitosi quasi subito a Novara si laurea in lettere dedicandosi all’insegnamento mentre parallelamente comincia scrivere avvicinandosi alle situazioni culturali e intellettuali del suo tempo facendo parte anche del famoso Gruppo 63,Vassalli-foto-2 esperienza che poi ripudierà e criticherà a posteriori nel pamphlet "Arkadia". Tra i massimi esponenti del romanzo storico italiano Sebastiano Vassalli ambienta le sue storie in varie epoche del mondo, dal Medioevo al Sessantotto, dal ventennio fascista alla Controriforma, dall’antica Roma (il bellissimo “Un infinito numero”, storia “on the road” del viaggio attraverso l’Italia del poeta Virgilio, del suo servo Nicodemo e del ricco Mecenate) al Seicento dove si svolge l’epica vicenda della presunta strega Antonia nel suo acclamato capolavoro "La Chimera" che intreccia fatti e vicende reali con personaggi fantasiosi e avvenimenti inventati in un ordito melodioso storicamente accurato e fantasticamente brillante ambientato tra le risaie della Provincia novarese dell’epoca.

 

Sebastiano Vassalli è stato anche giornalista per La Repubblica e La Stampa, autore di saggi su personaggi straordinari (“La notte della cometa-Il romanzo di Dino Campana”) e sui luoghi dell’alto Piemonte da lui tanto amati (“Terra d’acque. Novara, la pianura, il sv-chimriso”). Caratterialmente riservato e schivo, cosa che ancor più ce lo fa apprezzare, negli anni della maturità decide di vivere isolato in una casa in mezzo alle risaie novaresi alla stregua di un monaco laico rifiutando di partecipare alla vita pubblica culturale e alla mondanità dei Premi Letterari ai quali, pur avendo vinto i più importanti, aveva deciso di non concorrere più. Sebastiano Vassalli si è spento il 27 luglio 2015 all’età di settantatre anni per un tumore fulminante scoperto solo pochi mesi prima, terra-dacque-novara-lanegli stessi giorni in cui l’Accademia Svedese gli comunicava la candidatura ufficiale al Premio Nobel per la letteratura 2015. Ci lascia una sessantina di pubblicazioni tra romanzi, saggi, pamphlet e libri fotografici tradotti nelle maggiori lingue del mondo, che racchiudono il suo pensiero altamente didattico che lo rende una delle massime espressioni della letteratura italiana del Novecento e di questo inizio millennio.

Maurizio Pupi Bracali

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