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25 Aprile 2014

Mox Cristadoro I 100 MIGLIORI DISCHI DEL PROGRESSIVE ITALIANO

2014 - Tsunami Editore - 200 pp.

Come mai in questi anni del nuovo millennio quella musica nata in un paese periferico per il rock come l’Italia e successivamente etichettata come progressive sta conoscendo un interesse sempre crescente? Si moltiplicano le ristampe, non solo in cd, ma anche in vinile (rispettose queste ultime delle straordinarie e fantasiose copertine con cui i dischi uscirono all’epoca), molte band hanno dato vita a inaspettate reunion. Dal Messico, al Canada, all’immancabile Giappone, terra nella quale il nostro prog gode di grande popolarità e stima, i nostri musicisti prog vengono invitati a festival e concerti, spesso insieme a gruppi delle nuove generazioni. Ebbene una risposta ce la fornisce questa indispensabile guida con la quale Mox Cristadoro ha intrapreso un suo personalissimo e affascinante viaggio nel cuore della stagione più felice e incredibilmente creativa che la scena prog italiana ebbe fra il 1970 e il fatidico 1977, anno nel quale punk e new wave cacciarono di fatto nelle catacombe quella stagione, innovativa e stupefacente, rappresentata da band come Banco, PFM, Orme, Trip, New Trolls, Area e compagni. Ma per l’autore di questo "I 100 Migliori Dischi del Progressive Italiano" quella contrapposizione prog vs punk non è poi così netta come appare a prima vista, perché già in moltissime delle opere qui presentate si trova in nuce, anzi meglio in anticipo, molto del rock che verrà. Ma facciamo parlare Cristadoro: "Leggendo queste pagine e (ri)ascoltando questi dischi ci si rende conto di quanto il prog rock abbia rappresentato uno straordinario e ideale anello di congiunzione tra la maestosità espressa dalla musica classica e il rumoroso canto di rabbia del punk". Può sembrare una tesi azzardata, ma Cristadoro con perizia e competenza porta numerosi elementi in suo favore nelle pagine del libro: si pensi soltanto alla comunanza musicale, culturale, politica fra il pubblico e i musicisti prog, nella prima metà degli anni 70 e il legame altrettanto stretto che la scena punk e hardcore costruì con il suo pubblico fino quasi a superare la barriera fra palco e platea.

 

Mox Cristadoro è nato nel 1969, non ha quindi potuto vivere direttamente il periodo d’oro del prog, questo gli offre la possibilità di analizzarlo con il senno di poi, cioè guardando lucidamente a ciò che è venuto dopo e a quanto di quella stagione si possa ritrovare anche in contesti molto diversi e sorprendenti: i Circus 2000 in Nick Cave e nei Cramps, gli E.A.Poe nei Trouble, gli Ibis nei Mars Volta o i Procession negli Iron Maiden. A questo punto si è soliti fare le pulci al curatore criticando omissioni e inclusioni, ma, al di là del fatto che la scelta è in grandissima parte condivisibile, questa è la selezione di Mox Cristadoro, il suo personalissimo e appassionante viaggio all’interno di una musica che, oltre a conoscere profondamente, ama moltissimo, di un amore e una passione che salta fuori da ogni riga del libro. La stessa passione e competenza che trasmetteva sulle onde di Radio RockFM nella sua trasmissione "Easy Rider”, che ha svolto per le generazioni successive la stessa fondamentale funzione avuta da trasmissioni come “Per Voi Giovani” per i nati negli anni Sessanta. Ma non si può tacere che questo libro è anche molto "pericoloso" per le tasche del lettore; difficile infatti resistere alla tentazione di procurarsi subito i dischi di cui si parla, non ci si contenterà infatti di ascoltarli sul web, ma nemmeno delle ristampe in cd: la descrizione delle opere è così coinvolgente che, se non proprio gli originali (spesso costosissimi) ci si lancerà alla ricerca delle ristampe in vinile. Non a caso le schede non si limitano alla musica, ma analizzano anche le copertine, spesso magnifiche e realizzate da grandi grafici e che sono parte integrante delle opere in questione.

 

Ignazio Gulotta

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