Migliora leggibilitàStampa
28 Dicembre 2012

Cynthia Ozick EREDI DI UN MONDO LUCENTE

2005 - Feltrinelli Editore

elegieConsiderata una delle massime scrittrici americane viventi, Cynthia Ozick (nata il 17/4/1928) in Italia è praticamente sconosciuta. Forse perchè ha scritto soprattutto racconti (come altre due grandi scrittrici meritevoli di scoperta, Grace Pailey e Alice Munro) genere che da noi non è molto amato, ma anche molta saggistica. Tra i romanzi, solo cinque in una quarantina d'anni, “Eredi di un mondo lucente” (2004) è considerato il suo capolavoro. È la storia di una ragazzina, Roselyne, che, costretta ad abbandonare gli studi per disastri familiari, accetta una misteriosa richiesta da lavoro da una famiglia che ha dovuto abbandonare la Germania per motivi che non vengono rivelati (ma sono ben chiari: siamo nel 1935). Il padre è il maggiore studioso al mondo di una sconosciuta eresia; la madre, che sta scivolando nella follia, era uno scienziato.

 

Si aggiunga una mezza dozzina di figli dai nomi impronunciabili e di età variabili. Roselyne, il cui ruolo all'interno della famiglia cambia in continuazione, sarà un po' spettatrice e un po' arbitro di una serie di eventi eccezionali, compreso ovviamente il colpo di scena incredibile. In questo libro si fondono perfettamente due filoni letterari:  quello dello romanzo di formazione (Bildungsroman lo chiamano i critici paludati), in cui un adolescente scopre il mondo adulto, molto amato in America, da Twain ad Auster, e quello basato su personaggi eccentrici, tipico della letteratura ebraica, cultura in cui la Ozik si riconosce in pieno, ma emerge poco in questo romanzo, se non per l'umorismo paradossale. Infatti, nonostante le premesse possano sembrare un po' cupe il romanzo, pur non scatenando la risata come un Woody Allen o un Achille Campanile, ha un tono divertente e divertito. E i personaggi ispirano simpatia, che è sempre una delle maggiori qualità che un libro (o un film) può avere. Un romanzo leggero nel senso migliore del termine, che divorerete in poco tempo (benchè sia sulle trecento pagine). 

 

Alfredo Sgarlato
Inizio pagina