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27 Gennaio 2013

Matteo Guarnaccia - Giulia Pivetta DREAMERS & DISSENTERS – Viaggio illustrato tra le mode degli anni Sessanta

2012 - Vololibero Edizioni

Dreamers-DissentersL’approccio è senza dubbio originale. Al posto del classico libro di immagini sulle mode degli anni Sessanta, in questo caso si è scelto di proporre una selezione di disegni. D’altro canto il pubblico al quale “Dreamers and Dissenters” si rivolge, come dichiarato nelle note di copertina, è quello dei fashion victims, degli studenti d’arte, dei ricercatori di costume e dei collezionisti di vintage. E, per descrivere le tendenze dal punto di vista della moda e del costume, i disegni sono molto più funzionali poiché permettono di analizzare in maniera schematica ed esemplificativa ogni singolo dettaglio. Difatti, le circa cento tavole che descrivono le mode degli anni Sessanta raccolte in questo volume riescono a raffigurare i minimi particolari dell’abbigliamento e degli accessori e a restituire in questo modo un’immagine molto precisa delle tendenze che hanno attraversato quel decennio.

 

In quegli anni il look era di una certa importanza e designava l’appartenenza di una persona a un determinato gruppo culturale che portava con sé tutto un retroterra di abitudini, musica, ideali. Basti pensare, per esempio, a quanto centrale fosse l’aspetto fisico per i Mods, che ne curavano le minime sfumature con attenzione maniacale, e a quali diversi stili di vita corrispondessero il look mod, quello dei Rockers e quello degli Hippies. Nel volume vengono individuati trenta “tipi” e per ciascuno di essi, oltre ai disegni che ne spiegano l’abbigliamento, viene fornita una scheda sintetica in cui si richiamano, non senza il pizzico di ironia che pervade anche altre parti del libro, i dati anagrafici (data di nascita, luogo di nascita, indirizzo, segni particolari), i riferimenti culturali (cinema, riviste, libri e musica), i personaggi che hanno meglio rappresentato quello stile,  i colori dominanti e altre informazioni utili.

 

Gli autori sono una designer di costume, Giulia Pivetta, e uno storico e critico d’arte, musica e costume, Matteo Guarnaccia, ben noto per i suoi numerosi lavori dedicati alla cultura degli anni Sessanta. Il lavoro dei due esperti rende le schede interessanti anche perché rivelano curiosità di varia natura che si nascondono dietro alcuni elementi estetici, dalle origini del simbolo della pace al ruolo delle biciclette bianche dei Provos olandesi, e che sconfinano negli aspetti politici, sociologici, filosofici dell’universo sixties. Il ringraziamento finale “per la cortese collaborazione” a Vivienne Westwood, regina indiscussa delle tendenze anche estreme della moda inglese dagli anni ’70 a oggi, suggella il rilievo dell’iniziativa portata a compimento per la dinamica casa editrice milanese.

 

Rossana Morriello

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