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27 Aprile 2013

Amélie Nothomb Acido solforico

2006 - Voland

acido solforicoContinua la nostra operazione recupero di validi libri usciti negli anni scorsi, grazie al lavoro del nostro Alfredo Sgarlato: speriamo possa essere di vostro gradimento (P.W.B.)

 

 

Il nome francese Amélie fa pensare alla soave protagonista del film (un po' stucchevole) di Jeunet ed al suo favoloso mondo. Invece è terribile il mondo della scrittrice Amélie Nothomb (classe 1967) e più terribile tra tutti i suoi romanzi è “Acido solforico”. In questo libro si immagina un reality show in cui si riproduce perfettamente un campo di concentramento e i concorrenti “nominati” dal pubblico sono effettivamente assassinati. Su come sia nata questa trasmissione Amélie glissa e ci trasporta nel pieno dell'evento, rendendo la situazione ancora più terrificante. Clou della storia è l'attrazione/repulsione tra due donne, la bella prigioniera Pannonique e la brutta kapò Zdena. Qui siamo al culmine di due ossessioni ricorrenti nei testi della Nothomb: quella per i nomi assurdi (Palamède, Plectrude, Zoile... “I nomi propri” è il titolo di un altro romanzo, meno convincente) e quella per la bellezza o bruttezza fisica dei personaggi. La Nothomb, che come molte donne ha il complesso di essere brutta e grassa (e così come molte non lo è affatto), spesso fa della dicotomia bellezza/bruttezza il motore della storia, come per esempio in “Attentato” o in “Sabotaggio d'amore”.

 

amelienothombMa mentre negli altri romanzi questa divisione non ha connotati morali, o addirittura, in uno dei suoi romanzi più belli, “Le Catilinarie”, la mostruosità della vicina di casa diventa motivo di tenerezza nei suoi confronti, qui è proprio la bellezza di Pannonique - bellezza che sottolinea perfidamente Amelie, rifulge perchè diversa dai canoni imposti dalla tv - a farne un' eroina suo malgrado. In Francia il libro ha suscitato molte polemiche, soprattutto tra chi pensa che non si possa fare alcun riferimento all'Olocausto se non nei libri di storia. Opinione che secondo noi fa solo il gioco degli infami revisionisti e in ogni caso ci avrebbe privato di alcuni classici del cinema. Avrebbe dovuto semmai fare scandalo la morale del libro: ovvero che ancora più mostro di chi compie il male e chi lo subisce senza ribellarsi e ancora di più lo è chi sta a guardare, morale che è molto meno scontata di quanto non sembri. Concludo con un' osservazione che suona molto ligure, ma siamo in tempi di crisi: i libri di Amelie Nothomb, sono molto sottili, si leggono in un' oretta, e quindi hanno un pessimo rapporto quantità/prezzo.

 

Alfredo Sgarlato
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