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24 Gennaio 2014 ,

Ethersens YOUR WANDERING DREAMS

2014 - Scarlet Records
[Uscita: 20/01/2014]

etherens # Consigliato da DISTORSIONI

 

Dopo cinque anni dal loro debutto “Ordinary Days”, i francesi Ethersens sfornano 8 nuove tracce che si sviluppano nel corso del sorprendente “Wandering Dreams”. L'eredità della struggente intensità espressa da band come Alice In Chains o Pearl Jam viene qui rimessa in gioco in nome di un'articolata “drammaturgia” rock. Un disco emozionale che già dai nove minuti di Two for one Mind sembra rievocare la tensione generazionale di un disagio perfettamente incarnato dalla scena grunge negli anni 90. Eppure qui la loro personale rappresentazione del rock lascia spazio ad ascolti generosamente maturi, sognanti e ammantati di una consapevolezza estetica ben precisa. Il rock corposo suonato dai compaesani di François Hollande supera le frontiere del rock europeo per proiettarsi in una dimensione internazionale, senza riserve. Lontano dai tentativi (falliti) di certo nu metal, di svecchiare modelli preconfezionati del rock duro, “Your Wandering Dreams” riesce ad essere un valido esempio di rinnovato e moderno hard rock. Quello vissuto intensamente, concepito con le viscere e vigorosamente eseguito (Tool o, diversamente, Radiohead docet).

 

La maturità esecutiva della band e le convincenti performance vocali di Laurent Mora sono impreziosite dalla forte presenza di strumentali squarci post-rock che sono l'anima dell'intera opera. Le suggestioni di moderno ambient come l'intro morriconiana della profonda Mourning Light, l'articolato crescendo emotivo che segue così come il respiro di malinconica cupezza che permea l'intero album sono lì a testimoniare che gli Ethersens si mettono totalmente in gioco riuscendo nel loro obiettivo. Così come nell'energica Reflect, con i suoi improvvisi e originali cambi di registro, che confermano l'inconfutabile maturità della band.  Degne di menzione le ultime splendide due tracce: Waking Disorder e To Live Is To Forget. Per essere critici si potrebbe dire che è un disco po' troppo ”stiloso” ed elegante. Eppure è decisamente autentico e, senza troppi giri di parole, semplicemente bello!

Voto: 8/10
Anthony Ettorre

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